#FEFF21 – L’orecchio lungo del Tanaka: Birthday di Lee Jong-un aka Ma perché i film d’apertura del FEFF fanno cacà?
So che avete disperato, miei affezionatissimi dodici lettori o lettori dodicenni, ma invece eccomi qua con la risposta a une delle domande esistenziali più lungamente dibattute:
PROLOGO
(Seul, marzo 2018)
Lee Chang-dong: (regista di Poetry e Burning, nonché produttore di “Birthday”): Cosa vuoi ancora, cuginetta, un litro di sangue?
Lee Jong-un: Uffa, nessun festival vuole il mio film…
Lee Chang-dong: E ti stupisci? È una lagna mortale! Non ho mai speso peggio i miei soldi. Mai lavorare coi parenti.
Lee Jong-un: Alla lontana. Eppure la sceneggiatura avevi detto che non ti dispiaceva.
Lee Chang-dong: Mi hai fregato con quel ‘piange’ tra parentesi, credevo fosse un’indicazione per gli attori, non il fulcro del film. Tra l’altro, senza tutti i tuoi ‘piange’ il film poteva durare un’ora e venti, invece di due. Hai provato a tagliarli?
Lee Jong-un: Sì, ma con poche lacrime il film non trasmette più il mio messaggio di dolore.
Lee Chang-dong: Messaggio?! Hai frequentato la scuola ‘Eisenstein’ di regia?
Lee Jong-un: Ascolta, cuginetto. Se vuoi recuperare qualche won mi devi aiutare. Ho proposto il film a Berlino e loro hanno detto che non è abbastanza politico. L’ho proposto a Cannes e non l’hanno preso in considerazione nemmeno per la “Semaine de la Critique”. Per l’Edera Film Festival sono troppo vecchia. A Venezia mi hanno detto che avevano posto solo nella sezione “Virtual Reality” ma penso fosse una scusa perché quando ho telefonato sentivo ridacchiare e tutti che dicevano “sfiga”. Sai cosa vuol dire?
Lee Chang-dong: Lascia perdere e fammi pensare…
UFFICI C.E.C. – Centro Espressioni Cinematografiche
(Udine, aprile 2018)
Segretaria di Lee Chang-dong: Pronto, sono la segretaria di Lee Chang-dong, vorrei parlare con Sabrina Baracetti
Sabrina Baracetti: (Eccitata) Sono io, come sono felice! Il Maestro ha accettato di presentare qui il suo “Burning”, vero?
Segretaria: Ehm… Non proprio.
Sabri: Come “non proprio”?!
Segretaria: Vede, Miss Sabrina, purtroppo il signor Lee era già in parola con Cannes e quindi, come sa, non è possibile fare uscire il film prima.
Sabri: (Delusa) Ma… Allora… Perché ha detto “non proprio”?
Segretaria: Perché, al suo posto, le possiamo proporre, per l’anno prossimo, l’opera prima del suo aiuto regista Lee Jong-un. Un film bellissimo e intenso, mi creda.
Sabri: Le credo ma… vorremmo poterlo visionare. Sa, non possiamo mica farlo passare così, senza nemmeno il vaglio del nostro comitato ristretto, senza l’approvazione di Darcy (Paquet, il critico e interprete di coreano che non si cambia mai. N.d.R.)
Segretaria: Ma Miss, sarà un’anteprima mondiale!
Sabri: ANTEPRIMA MONDIALE?! Ma perché non l’ha detto subito. Certo che lo prendiamo. A scatola chiusa come sempre, ovviamente. L’avremmo proiettato anche senza la raccomandazione di Lee Chang-Dong. Facciamo sempre una fatica boia a trovare le prime mondiali. Tutti ci schifano. Pensi che in alternativa avevamo il primo film mai realizzato in Brunei: “Il barbiere del Sultano” che però è ambientato a Dorchester perché il barbiere vive e lavora lì. Lo prendiamo senz’altro.
Segretaria: In più la protagonista è Jeon Do-yeon, quella di “Secret Sunshine”.
Sabri: Davvero?! Ma è fantastico! Risolviamo anche il problema del Gelso d’Oro alla carriera. Non so perché ma un sacco di attori e registi si fanno negare, quando glielo proponiamo.
Segretaria: Ehm… Non so, forse è meglio chiedere alla signora se…
Sabri: Niente scuse. Anteprima mondiale. Invitiamo la regista e la signora Jeon che riceverà il premio. O così o passiamo “Il barbiere del Sultano”.
Segretaria: Ok, affare fatto.
EPILOGO
(Seul, marzo2019)
Jeon Do-yeon: Io non ci vado!
Lee Chang-dong Ma Cicci, ci devi andare, lo abbiamo promesso.
Jeon Do-yeon: No e poi no! Mi hanno detto che ti costringono a mangiare un formaggio fuso indigeribile e poi lo sai bene… quella cosa innominabile nessuno la vuole.
Lee Chang-dong Ma perché? È comunque un premio, un riconoscimento.
Jeon Do-yeon: Un premio alla carriera?! Ho solo 46 anni, cazzo! PORTA SFIGA!
Lee Jong-un: Cosa vuol dire ‘sfiga’?
Jeon Do-yeon: Lascia perdere. Senti, Cicci, tu ci vai e ti prometto che l’anno prossimo ti faccio vincere l’Oscar, ok?
Jeon Do-yeon: E se non ci riesci?
Lee Chang-dong Ti regalo la barca che mi hai chiesto.
Jeon Do-yeon: Andata!