The normal heart di Ryan Murphy
L'ambientazione anni ottanta è perfetta
Un certo moralismo melodrammatico sotterraneo
Un film che colpisce il lato più emotivo dello spettatore in maniera sfacciata
The Normal Heart (2014) | |
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Rating: 7.9/10 (38,274 votes) Director: Ryan Murphy Writer: Larry Kramer, Ryan Murphy Stars: Mark Ruffalo, Jonathan Groff, Frank De Julio Runtime: 132 min Rated: TV-MA Genre: Biography, Drama, History Released: 25 May 2014 |
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Plot: In the early 1980s, the onset of the HIV-AIDS crisis in New York led to an emergence of homosexual activists. With support from the medical community, they try to raise awareness about the disease. |
Eh, qui si piange. E tanto.
Film per la televisione (seconda volta, dopo Behind the Candelabra, che un film a tematica gay con attori importanti non riesce ad uscire nelle sale americane) che parla dei primissimi anni della diffusione del virus dell’HIV e delle prime morti per AIDS: tema abbastanza trattato dalla cinematografia contemporanea (si vedano Dallas Buyers Club e Test).
Essendo un film americano e non di nicchia, i due rischi maggiori sono quelli di scadere nella fiction o nel melo e, in questo senso, il regista è molto bravo a sfiorare entrambi i generi mantenendo al tempo stesso una linea narrativa a volte anche un po’ scomoda.
Il film è bello. Politico, certo, molto parziale e partigiano. Degna di nota la bravura degli attori (tutti nominati al premio Emmy) che, nella dimensione dell’intimità della loro vita quotidiana, ci coinvolgono in un equilibrio fatto di lotte e di sconfitte, nella cornice dell’epicità della storia totale del film.
Il cast ingaggiato è quasi da Blockbuster, attori importanti che recitano molto bene e con misura. Mark Ruffalo e Matt Bomer bravissimi, bellissimi e coppia intensa, Julia Roberts – che ormai recita sempre più la parte della bruttina interessante per orientarsi probabilmente in ruoli da Oscar – è comunque molto credibile e brava.
Certo è un film che colpisce il lato più emotivo dello spettatore in maniera sfacciata, onesta, e commuove in maniera sincera.
Certo il pubblico gay sarà più coinvolto, anche per la contestualizzazione storica della vicenda.