Le rare, purtroppo, inquadrature riservate alle pecore.
Tutto.
Mentre sulla Capitale calavano le prime ombre della sera e il nostro inviato in maglia a righe combatteva con Morfeo dirimendo il proprio gregge in bilico sul crinale del sonno e della veglia, nella periferia lombarda un sole ancora caldo diffondeva nauseabondi effluvi cimicini nell’aere.
Urgeva sottrarvisi, in qualche modo.
Rifugiarsi in un multisala non fu una buona idea.
BadGuy
La farò breve.
Questo è un film di merda, e non parlo per metafore.
Sì, perché merda, correlate flatulenze e liquidi corporei di varia natura sono gli indubbi protagonisti della pellicola in questione. Se tutto ciò vi diverte, allora è il film che fa per voi. Recuperatelo!
Il regista, sceneggiatore, produttore Seth MacFarlane, papà de I Griffin tv e dell’orsetto parlante Ted (le ragioni del cui successo ancora mi sfuggono), qui anche in veste di protagonista, prende i topoi del western e ne fa parodia. E diciamolo: non ci vuole un genio per stilare un bestiario western, ma per fare una degna parodia ebbene sì, ci vuole una gran testa. Lo stesso dicasi per affrontare il genere demenziale.
La storia è elementare, anzi storia non c’è. Il fatto che un pecora-boy un po’ codardo sia lasciato dalla fidanzata e poi s’innamori della bonazza di turno serve solo per snocciolare le gag una via l’altra. Qualcosa, nel marasma, è azzeccato ma si perde nella noia che è tutto, non resto. Detto altrimenti: si affoga nella cacca.
Cast (Liam Neeson, Charlize Theron, Giovanni Ribisi) e citazioni (Ritorno al futuro, Django Unchained) con relativi camei dei protagonisti sono a dir poco sprecati.
Chi scrive è pubblico pagante, spettatore (!) che compra il biglietto e, quando vogliono dargliela a bere, si imbufalisce sempre, non solo con il film, il regista, lo sceneggiatore, il titolista – perfino con il cine-computer alla cassa che gli assegna il posto automaticamente, fottendosene del suo sacrosanto diritto, acquisito pagando in contanti, di sedersi nel centro esatto della quinta fila -, ma anche con le sparate dei critici titolati. Una perla? Facile. La prima che compare digitando il titolo del film in questione su Google. Traggo da lì.
Giancarlo Zappoli: “Il divertimento nasce dal continuo spiazzamento delle attese e da una volgarità che è così programmatica da non farsi percepire più come tale.” Spiazzamento delle attese? Tsk! Dopo la prima flatulenza, sapevo già di quale morte avrei dovuto morire, ché non ce n’erano un milione da passare in rassegna, ma una sola. Quella. Devo ripeterla?
E adesso non vedo l’ora di spararmi la retrospettiva dedicata ad Alvaro Vitali, Gran Maestro, insieme ai registi che lo diressero negli anni ’70 e ’80, di volgarità tanto programmatica che nessuno la percepì mai come tale.
Chiudo con una citazione di Ennio Flaiano: “Se ammetterai che la merda in fondo non è cattiva, dovrai mangiarla due volte al giorno.”
Detto tutto.
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A Million Ways to Die in the West (2014) | |
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Rating: 6.1/10 (202,821 votes) Director: Seth MacFarlane Writer: Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wild Stars: Seth MacFarlane, Charlize Theron, Liam Neeson Runtime: 116 min Rated: R Genre: Comedy, Western Released: 30 May 2014 |
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Plot: As a cowardly farmer begins to fall for the mysterious new woman in town, he must put his newly found courage to the test when her husband, a notorious gun-slinger, announces his arrival. |
il tag Zappoli credo valga l’intero pezzo e sicuramente vale più del film (che non ho visto e non vedrò)