Coscia o avambraccia? We are what we are di Jim Mickle
La scena finale
Il padre padrone
La sedicenne russa
Il tenere sospeso nell'ansia l'argomento già fatto intuire da subito
Qualche ingenuità di trama:
- il padre che si rincoglionisce nel fiume in mezzo alle ossa
- la figlia che si denuda per un bacio tra le tombe (iddio la benedica)
- Il digiuno solo abbozzato
- Il racconto antico sincopato e probabilmente di troppo
Did you eat my daughter?
A Jim Mickle serviva una pausa. Dopo il pessimo Stake Land: una scopiazzatura superficiale di mille altre fotocopie già sbiadite, e dopo l’insipido e deludente primogenito Mulberry Street: un film banale su improbabili uomini topo dal costume economico in cui almeno il regista pareva credere, arrivano due semi capolavori a cavallo del 2014: Cold in July, la sua opera magna, imperdibile, e questo ottimo, sorprendente, We are what we are:
una strana malattia, una famiglia chiusa, silenziosa, delle figlie impaurite ma con gli occhi astuti, una cantina degli orrori, terrori incestuosi non sessuali, sangue, ragazzi che spariscono, religione, periferia boschiva, ossa spolpate, tensione elettrica ai polpastrelli, accette, stivali infangati, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, equilibri impossibili, cimiteri della libertà, occhi bassi che si chinano al destino, paura, accettazione, aggressività, digiuno e fede ortodossa.
Tenere a galla tutti questi elementi senza buttarli via e senza tentare un appesantimento filosofico è stata una sfida ardua, e vinta.
La storia si intreccia bene tra thriller ed horror, senza mai tirarsela. Semplice, ma non sempliciotta. Realistica e impossibile. Degna di quella genuinità che rende complice lo spettatore (che sa tutto da subito, o crede di saperlo) e che lo culla con rispetto. Tutto questo almeno fino agli ultimi dieci minuti violentissimi ed esplosivi, inaspettati e decisivi. La ciliegina sulla torta: materiale che sa come affondare il colpo e scuotere lo stomaco. Anche quello dei pervertiti del trash-porno-horror.
Tra Dogtooth/kynedontas e Miss Violence, una storia sporca, rigida, profonda e credibile. Un immedesimarsi che non stona. Un padre padrone convincente, uno di quelli che ti taglia un braccio con la vanga solo guardandoti, e un finale disturbante.
Grazie al 32mo Torino Film Festival e la sua adorabile selezione Afterhours per avermi “costretto” a tornare su questo regista che davo per morto.
Consigliato
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We Are What We Are (2013) | |
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Rating: 5.9/10 (22,307 votes) Director: Jim Mickle Writer: Nick Damici, Jim Mickle, Jorge Michel Grau Stars: Bill Sage, Ambyr Childers, Julia Garner Runtime: 105 min Rated: R Genre: Drama, Horror, Thriller Released: 25 Oct 2013 |
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Plot: The Parkers, a reclusive family who follow ancient customs, find their secret existence threatened as a torrential downpour moves into their area, forcing daughters Iris and Rose to assume responsibilities beyond those of a typica... |