Comicità involontaria
Tutto ma con l'aggravante di avere rovinato anche l'arrangiamento e il ricordo di una canzone popolare storica
Quando non ce stanno i testimoni, le ragazze so' tutte bellissime... (il Secco)
S’inaugura, con il 2015, una nuova categoria di recensioni cinematografiche: i “film da stiro”. Gli articoli così contrassegnati parleranno di visioni televisive che non abbisognano di particolare attenzione, anzi, il più delle volte sarà assolutamente necessario dedicare loro lo sguardo più distratto, al fine di fruirne correttamente. Mentre le vicende scorreranno sul teleschermo, noi angeli del focolare di qualsiasi sesso o genere, disperati o soddisfatti, potremo fare tranquillamente le faccende domestiche con un sottofondo poco impegnativo ma, al contempo, sufficiente a evitare il vagare del pensiero su temi più gravi come la calvizie nel mondo o gli orrori della cellulite.
Questo piccolo grande amore è sicuramente un ottimo lavoro che può accompagnare non solo lo stiraggio delle maledette camicie ma anche prevedere assenze più o meno prolungate dalla stanza TV per lavaggio piatti o passaggio dell’aspirapolvere.
I meriti principali della notevole versatilità di questo film sono da ricercarsi non tanto nella regia caparbiamente televisiva di Riccardo Donna, quanto, come vedremo, nella colonna sonora. Ma veniamo prima alla trama.
Roma, primi anni settanta. Andrea, studente di architettura e borgataro, s’innamora, ricambiato, di Giulia, bella liceale pariolina dagli occhi azzurri. La maglietta fina, i baci a labbra salate, il far l’amore giù al faro. E’ amore vero. Poi lui parte per la leva e la lontananza farà danni. Ma lei resterà per sempre il suo “piccolo grande amore”.
Nel caso non si fosse capito, il film è una sorta di opera pop centrata sull’omonimo disco concept di Claudio Baglioni, cappelluto cantautore di romantici sentimenti, in crisi creativa da lustri. Come si diceva, la brutta colonna sonora unita alla trama evanescente, fa sì che qualsiasi distacco dallo schermo sia, per il godimento, ininfluente quando non salutare.
Le insulse canzoni reinterpretate da Baglioni con belato senile, insieme agli arrangiamenti imbarazzanti di Paolo Gianolio, risaltano se coperti da rumori di sifone o scope elettriche. Quando la musica tace, tra la piega difficile di una manica e il riavvolgimento del cavo dell’elettrodomestico, è possibile seguire momenti di recitazione esilaranti per merito dei due giovani protagonisti: Emanuele Bosi e Mary Petruolo.
Ogni parola pronunciata da entrambi è talmente fasulla da sembrare ricercata. I loro siparietti amorosi e i primissimi piani ricordano l’espressività didascalica del fotoromanzo (tipica forma letteraria degli anni ’70, stranamente non citata in modo esplicito). Alzando saltuariamente lo sguardo distratto ci si può imbattere, pertanto: in dialoghi improbabili farciti di esse (simil zeta) alla romana, in pensieri amorosi animati dal compositing sui muri, in finti tradimenti equivocati con lacrime a corredo e, per concudere, in un epilogo amaro ma pieno di nostalgia che dovrebbe commuovere lo spettatore canuto di riferimento.
Ciò che resta, alla fine, insieme alla soddisfacente pila di panni stirati, è la certezza che, se esiste un pubblico in grado di fruire seriamente di questo prodotto, la nostra misera vita di stiratori della domenica non è poi così male.
–
Questo piccolo grande amore (2009) | |
---|---|
Rating: 4.6/10 (281 votes) Director: Riccardo Donna Writer: Claudio Baglioni, Ivan Cotroneo Stars: Emanuele Bosi, Maria P. Petruolo, Daniela Giordano Runtime: 110 min Rated: N/A Genre: Comedy, Romance Released: 12 Feb 2009 |
|
Plot: From the album of the same name by Claudio Baglioni the film tells the love story of two teenagers during the legendary seventies. A story so overwhelming as to compel the world to retreat, to step aside. Andrea and Giulia come fr... |