"E piove su i nostri volti
urbani,
su usati pensieri
che’l cinema schiude
e novella,
su la favola bella
che ieri
m’illuse, che oggi t’illude,
o Ermione."
Come i miei ventisei lettori sanno, amo l’Arena Estiva.
In questo spazio antico, che condividiamo con popoli di civiltà più illustri, come i greci, ad esempio, si respira un’aria decadente, di squagliamento delle carni e del senso comune che influenza la visione del film.
Per questa ragione, titoli che si erano snobbati durante l’inverno, diventano improvvisamente interessanti. Altri, al contrario, rivelano la loro asfissia fuori dagli acquari tecnologici delle multisale.
Per l’amore che sempre muove il Sole e le mie dita, vi regalo una guida aforistica al film da Arena Estiva 2015. Un mese di seconde visioni che si ripetono, con poche varianti tra luglio e agosto, in ordine assolutamente casuale.
Se qualcosa vi manca e necessitate del mio illuminato consiglio, scrivete sotto e sarete risposti.
Mia Madre di Nanni Moretti.
Non l’ho visto ma lo vedrei. Ma sì, d’inverno un Moretti triste lo si evita. Deprime. D’estate, col gelatino e la fidanzatina dal fresco vestitino, gli umori del presuntuosissimo regista scivolano via ai titoli di coda. E comunque Nanni sa raccontare.
Youth di Paolo Sorrentino
Non l’ho visto e non mi piace. Mi bullo di non aver visto nemmeno La grande bellezza. Figuriamoci questo che ha persino delle sentenze spocchiose e banali nei trailer. Lo sconsiglio a tutti. Qualcosa mi dice che è pure anticoito (scontato epilogo estivo post cinemino).
Jimmy’s Hall – Una storia d’amore e libertà di Ken Loach
Visto e mi piace. Visto l’anno scorso proprio all’Arena Estiva in lingua originale (strani regali della distribuzione). Non sarà il migliore film dell’ultimo regista comunista d’occidente ma si guarda che è un piacere. Anche da soli.
Il racconto dei racconti di Matteo Garrone
Non l’ho visto ma lo vedrei. Garrone sembra ormai votato al declino, almeno per quanto riguarda i contenuti delle storie che racconta. Però è espressivamente potente. L’Arena potrebbe essere il luogo giusto per sorvolare sulla presenza di Cassel nel cast.
Birdman di Alejandro González Iñárritu
Visto e non lo rivedrei. Nemmeno per far piacere alla fidanzantina dal fresco vestitino. Sì, ha vinto l’Oscar, appunto. Chissenefrega. E’ il classico film che dice: guarda come sono intelligente. Che è come una cozza in tiro che dice: guarda come sono bella. E poi la forzata costruzione narrativa rompe le balle.
Scusate se esisto! di Riccardo Milani.
Non l’ho visto e non mi piace. Noddai! Raul Bova che fa il gay?! Non è credibile nemmeno nei panni di sé stesso. No. Lo scranno dell’Arena, già scomodo di suo, potrebbe rivelarsi un cilicio. Poi la Cortellesi è nel comico quello che la Buy è nel drammatico. Non la si può più vedè!
Hungry Hearts di Saverio Costanzo
Visto e mi piace. Costanzo, nonostante sia un figlio di papà, è, al momento, il mio regista italiano preferito. Storie sempre diverse, originali, girate con stile funzionale al racconto. La caduta horror del finale, in arena, potrebbe valorizzarsi.
Selma – La strada della libertà di Ava DuVerna
Non l’ho visto ma lo vedrei. Sì, so già che l’avrò dimenticato appena svoltato l’angolo, però il filmone si gode quando ti puoi alzare, mangiare un gelato in piedi, berti un caffè, provarci con la barista che tanto c’hai due ore di film davanti. Temo solo la retorica negra ma alla peggio si esce.
Whiplash di Damien Chazelle
Visto e mi piace. Perfetto per l’Arena. Breve, intenso e originale, anche se non originalissimo. Simmons è bravo e il suo personaggio meno straordinario di quanto si pensi (Toscanini docet). Al termine fate ancora in tempo a gustarvi la fetta d’anguria sulla tovaglia plastificata dell’unico anguraio superstite della città.
The Imitation Game di Morten Tyldum
Visto e non lo rivedrei. Ma voi andateci pure. Non è male. Il soggetto è interessante e il protagonista è in parte. Gli manca solo un po’ di forza espressiva. Il regista ha confidato troppo nel soggetto curandosi poco di rapirci. Neutro.
Leviathan di Andrei Zvyagintse
Visto e mi piace. Filmone. Bello in ogni contesto. Vi farà fare un figurone con chiunque non lo conosca e la fidanzatina col fresco vestitino, per apprezzarlo, dovrà avere qualche cicatrice pure lei.
American Sniper di Clint Eastwood
Visto e non mi piace. No ma davvero vi volete rovinare la mollezza estiva con la storia di questo bovaro assassino assurto a eroe moderno? Prendetevi piuttosto una coperta, salite in collina e mettetevi a guardare le stelle cadenti. Se siete fortunati potreste anche vedere cadere le mutandine da sotto il fresco vestitino.
Mommy di Xavier Dolan
Non l’ho visto ma lo vedrei. Di Dolan ho visto solo il primissimo film con lui stesso protagonista e mi era piaciuto. Riuscire a essere originali con pochi mezzi e una storia in fondo già vista non è da tutti. E’ un po’ lungo, però. Ricordatevi golfetto e doppio cuscino per le natiche.
Il giovane favoloso di Mario Martone
Non l’ho visto ma lo vedrei. Sputato a Venezia e nelle sale, all’aperto ci sta. Chi non ama Leopardi? Due ore e venticinque di poesie e zibaldone. Uhm… Quasi quasi ci ripenso e vi raccomando, al suo posto, una marchetta horror al fresco in una multisala.
Anime Nere di Francesco Munzi
Visto e non mi piace. Il solito presuntuoso film sulla mafia che non vuole essere il solito film sulla mafia e invece lo è. Il cast di Montalbano si concede una pesante vacanza dentro questo polpettone che si prende tanto tanto tanto sul serio.
Boyhood di Richard Linklater
Visto e non lo rivedrei. Originale e apprezzabile l’idea metterci dodici anni a girare un film, riprendendo le diverse fasi di crescita di un attore di otto anni fino alla sua maggiore età. La storia però è banale e non sfugge l’idea che con un paio di attori di età diverse e un po’ di trucco si sarebbe ottenuto lo stesso risultato in due mesi.
Mortdecai di David Koepp
Visto e non mi piace. Fuggitelo come la peste. Film completamente sbagliato. Vuol essere brillante ed è moscio, vuole avere humour e deprime. Tre star in declino e tristi. Soprattutto la Paltrow.
Cinquanta sfumature di grigio di Sam Taylor-Johnson
Non l’ho visto ma lo vedrei. Classica vaccata annunciata che può essere divertente recuperare in Arena per farsi quattro risate con la sicura comicità involontaria di cui sarà farcito il film. Da vedere rigorosamente in compagnia.
Vizio di forma di P.T. Anderson
Visto e lo rivedrei. Film densissimo e allucinato, talmente ricco da meritare una seconda visione per gustarsi tutti i particolari filologici di cui è farcito. Se piace anche alla fidanzatina dal fresco vestitino, tenetevela stretta: potrebbe stupirvi, prima o poi.
Latin Lover di Cristina Comencini
Non l’ho visto e non mi piace. Ho un pregiudizio sulla Comencini e nessuno mi convincerà mai ad andare a vedere un suo film. Io sono una brutta persona, lo so, ma lei ha diretto Va dove ti porta il cuore.
Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson
Visto e lo rivedrei. A Venezia mi aveva irritato l’autorialità e una certa noia. All’aperto, in ambiente più popolare, potrebbe funzionare. Se non conoscete il cinema di Andersson potreste trovarlo rivoltante. Se lo conoscete, non è il suo miglior film.
The Nightcrawler di Dan Gilroy
Non l’ho visto ma lo vedrei. Opera prima, storia interessante. Questo mi è proprio sfuggito, durante l’inverno. Cosa c’è di meglio che ritrovare d’estate un titolo sfuggito in stagione? No, sì, vabbè, c’è molto di meglio. Contestualizzate, no? Caproni!
Si alza il vento di Hayao Miyazaki
Visto e mi piace. Capolavoro. Testamento cinematografico di un Maestro dell’animazione, secondo a nessuno. Puro piacere per la mente e gli occhi. Con la profondità di un classico della letteratura. Forse troppo sublime per la ciabatta e la braghetta corta dell’Arena ma forse anche l’ultima occasione per vederlo su schermo grande.
L’amore bugiardo di Davide Fincher
Non l’ho visto e non mi piace. Protagonista: Ben Affleck. C’è bisogno di aggiungere altro?
Storie pazzesche di Damián Szifron
Non l’ho visto ma lo vedrei. Solo perché me ne hanno parlato tutti bene. Non mi piacciono i film a episodi. Raramente riescono. Questo sembra fare eccezione. Mal che vada posso sempre concentrarmi sulle cosce depilate e abbronzate che escono dal fresco vestitino della fidanzatina.
Cold in July di Jim Mickle
Visto e lo rivedrei. Vera rarità, uscito in poche copie. Se vi capita a tiro correte a vederlo. Noir sporco e personale che parte in un modo e a metà svolta in tutt’altra direzione. Eccezionale performance di Sam Shepard
Interstellar di Christopher Nolan
Visto e non lo rivedrei. Perché è lungo, non particolarmente originale e c’è pure Matt Damon in una particina breve, per fortuna. Però lo consiglio, a chi non l’ha visto. Con qualche pipistrello vagante nello spazio il film ne guadagnerà in spirito ‘analogico’, quello ricercato dall’autore
Due giorni, una notte di Luc e Jean-Pierre Dardenne
Non l’ho visto ma lo vedrei. I noiosi e spocchiosi Dardenne sono da sempre sulla mia lista nera ma il tema del film, così alla Ken Loach, e la seducente presenza di Marion Cotillard fanno la differenza. Si va!
Pride di Matthew Warchus
Visto e mi piace. Della serie Sex & Strikes (genere Full Monthy, per capirci), fa piangere un casino, anche se siete dei cinici disillusi. Ottimo per far credere alla fidanzatina dal fresco vestitino che anche voi avete sentimenti. Ruffiano in tutti i sensi.
Big eyes di Tim Burton
Non l’ho visto e non mi piace. Tim Burton ha rotto coglioni cinque o sei film fa. O cambia stile o mestiere. Temo nessuno dei due.
Io sono una brutta persona, lo so, ma lei ha diretto Va dove ti porta il cuore
Anch’io mi sento tanto una brutta persona …