I biopic stanno diventando un vero e proprio genere, vengono girati con maestria e ottime sceneggiature (solo ultimamente quelli su Amy Winehouse, Kurt Cobain, Janis Joplin, tutti molto belli), visti e apprezzati dal pubblico e presentati ai festival del cinema.
Tra questi sicuramente c’è posto per questo documentario su Divine: performer, attore/attrice, cantante, artista d’avanguardia, interprete teatrale.
Nel documentario stesso, alcuni dei testimoni ne parlano in “he“, altri in “she“. Considerato il fatto che Glen (nome all’anagrafe) desiderava anche parti maschili e che, Divine, era solo il suo personaggio, io mi riferirò con “lui“.
Il film segue l’andamento cronologico della vita dell’artista, dalla fuga dalla provincia all’arrivo a San Francisco, che lo consacrerà: gli aneddoti spiritosi sono ben amalgamati con le informazioni artistiche, le immagini e i video sulla sua carriera. Tutto collegato dalle testimonianze delle persone che gli sono state vicine e, su tutte, la madre e John Waters.
E’ bene evidenziare subito un fatto: Divine non è la travestita da TV o un drag queen baraccone per il grande pubblico. Divine è stata una star del mondo undergorund americano, che aveva un atteggiamento punk e innovatore, presenziando in film trasgressivi e indipendenti, bmovies con al centro incesti, violenze omicidi. E da qui è arrivato a partecipare a film di cassetta molto popolari (Hairspray) con la stessa naturalezza, senza perdere quel gusto per l’esagerato che lo ha sempre caratterizzato.
L’incoronazione del personaggio Divine avviene con l’uscita di Pink Flamingo, nel quale c’è la celeberrima scena in cui mangia la merda di un cane (divertentissima nel documentario la ricostruzione da parte dei testimoni di come sia stato possibile girarla).
Potrà risultare un cliché, ma è impressionante come l’aggressiva e alternativa Divine condivida il suo corpo con il timido e bontempone Glen: è incredibile come un simpatico signore sovrappeso riuscisse a diventare un’anima punk, trasgressiva non solo nei suoi look (strepitosi, tra l’altro) ma anche nelle scelte cinematografiche.
Non certo come certi travestiti italiani (che da Divine hanno copiato il look senza pudore) che compaiono in salotti televisivi, sparando acidità e mezze oscenità, come se le drag queen potessero fare solo quello. Ecco Divine era qualcosa di completamente diverso.
I Am Divine (2013) | |
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Rating: 7.5/10 (3,153 votes) Director: Jeffrey Schwarz Writer: N/A Stars: Divine, Michael Musto, Mark Payne Runtime: 90 min Rated: Not Rated Genre: Documentary Released: 01 Apr 2014 |
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Plot: How Divine, aka Harris Glenn Milstead, became John Waters' cinematic muse and an international drag icon. |