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Star Wars: La Crisi è di Famiglia

di il 10/01/2016
 

Con Star Wars – Il risveglio della forza, Disney, si allontana dal tratto delle opere di impegno civile antifascista in cui la serie era stata chiaramente collocata da Lucas con La vendetta dei Sith, in favore di una caratterizzazione sugli affari di famiglia, in cui tutti, e proprio tutti, i personaggi sono legati da legami di sangue come nelle più trite telenovelas sudamericane.

Dopo averlo già coinvolto in un confronto su questi temi prima dell’uscita della pellicola, torniamo a parlarne con Sauro Frutti, presidente onorario dello Zaist Economics Institute (ZEInst), importante ente di ricerca economico-sociale del nostro paese. Una piacevole chiacchierata che ci ha permesso di rilevare come questa svolta conservatrice verso la famiglia abbia peraltro fatto emergere, involontariamente, forti tratti di crisi dell’istituzione famiglia stessa, nonché delle strutture sociali ed educative a questa interconnesse, in un più generale contesto di profonda crisi economica che sembrerebbe aver investito la galassia:

  • [Redazione]: “Presidente, alla fine, i nostri timori si sono rilevati fondati…
  • [Sauro Frutti – ZEInst]: “Eh sì, del resto era ampiamente prevedibile. Disney non poteva permettersi il rischio di insistere sul carattere di impegno civile antifascista della serie. La svolta conservatrice verso la centralità della famiglia pare ben allineata a tratti ideologici cari a conservatori, monetaristi e destre di vario genere, ma con tutta probabilità risponde più semplicemente a ragioni di botteghino.”
  • [Redazione]: “Dobbiamo quindi temere che l’identità storico-politica della saga ne esca indebolita?”
  • [ZEInst]: “No, questo no. Con La vendetta dei Sith Lucas ne ha data una decisa collocazione nel contesto delle opere di impegno civile antifascista, che questo debole episodio non può scalfire; semmai questa svolta conservatrice indebolisce la pellicola, che ne esce poco credibile e poco coinvolgente.”
  • [Redazione]: “Per la verità, gli elementi di debolezza che i nostri lettori hanno lamentato nella sceneggiatura stanno piuttosto in una mancanza di temperamento nei nuovi cattivi e in una debolezza nelle ragioni del tradimento di un assaltatore imperiale obiettore di coscienza.”
  • [ZEInst]: “Sono osservazioni corrette, ma un po’ ingenue. Proprio perché in questo film è sfumato il contesto socio-politico della serie, le motivazioni dei buoni e dei cattivi sono deboli e poco credibili. La sola celebrazione New Age della forza non può bastare a riempire di senso i personaggi e le loro scelte, nemmeno se condita da una celebrazione degli affari di famiglia in una sceneggiatura in cui ormai sono tutti parenti come nelle più trite telenovelas sudamericane. Ma Disney non poteva permettersi di andare oltre, avrebbe voluto dire parlare espressamente di fascismo e, soprattutto, di antifascismo.”
  • [Redazione]: “Rispetto alla famiglia, un nostro lettore ha sottolineato come nel film si insista molto sul rapporto figli-genitori, sulle conseguenze serie (per non dire mortali…) di errate educazioni e disagi adolescenziali dovuti a lontananza delle figure genitoriali nell’età dello sviluppo.”
  • [ZEInst]: “Corretto, ma anche qui manca un tassello. Il vero tema che il film pone sta nel vuoto pneumatico del welfare educativo (scuola Jedi che viene chiusa) che conservatori e destre di vario genere hanno lavorato per anni per distruggere in nome di un primato della famiglia che da sola, però, non può bastare. Più che affermarne la centralità, la pellicola finisce involontariamente e paradossalmente per tratteggiare una profonda crisi della famiglia.”
  • [Redazione]: “Pare che insistiate molto sul tema della crisi”
  • [ZEInst]: “E’ così. Questo è un film che pone al centro della trama il tema della crisi, sotto diversi livelli: crisi dell’entità famigliare e delle strutture sociali come già detto, ma anche e soprattutto crisi economica. Una profonda crisi economica che pare aver travolto la galassia con effetti molto duraturi, come si evince dall’anzianità raggiunta dal parco degli astro-veicoli che nel film ha ormai superato i 30 anni. Nessuno sembra aver più i soldi per cambiare l’astronave con un modello più recente. Una crisi del mercato astro-veicolare che potrebbe essere stata in primis “di domanda”, ma poi anche di “offerta” con conseguente fallimento di numerose aziende e quindi conseguenze disastrose su prodotto interno lordo e tasso di occupazione.”
  • [Redazione]: “Ci perdoni, ma non pare che questi elementi bastino a rilevare la crisi economica di cui parla….”
  • [ZEInst]: “Certo, infatti molti altri elementi sono facilmente osservabili. Per restare sul tema, la disastrosa crisi che pare aver investito non solo il mercato veicolare del nuovo, ma anche quello dell’usato, se è vero che le astronavi d’occasione, anche quelle prestigiose come il Millennium Falcon, risultano malinconicamente parcheggiate da anni sul piazzale di venditori infuriati. E ancora, il mercato della ricambistica, ridotto a transazioni solo su pezzi riciclati da vecchi mezzi a causa, con tutta probabilità del fallimento di tutte le aziende produttrici di ricambi originali nuovi.”
  • [Redazione]: “Va bene, e crisi sia. A questo punto immagino che vorrà ricondurre a questo anche quella che un nostro letture ha denunciato come una eccessiva presenza di personaggi anziani in ruoli chiave del film.”
  • [ZEInst]: “Certo, la gerontocrazia è tratto dominante di tutto i sistemi sociali ed economici attraversati da crisi strutturale, vedi il nostro paese.”
commenti
 
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  • melantone
    14/01/2016 at 19:39

    Serve un Auto scout 24 degli astro veicoli

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  • 16/01/2016 at 17:25

    Abbiamo coinvolto Sauro Frutti dello ZEInst su questo spunto inviatoci dal lettore melantone ottenendo la seguente riposta.

    [Sauro Frutti, Presidente ZEInst] “In effetti, il livello tecnologico che pare caratterizzare la galassia in questo capitolo della saga sembrerebbe poter supportare la fruizione di una piattaforma distribuita di marketplace per gli (astro)veicoli simile a quella offerta oggi dall’azienda citata, Scout24. Più difficile risulta invece prevederne il successo e la diffusione vista la profondità della crisi che pare aver investito la galassia anche sul mercato dell’usato. Forse potrebbe aiutare un veivolo prestigioso come il Millennium Falcon a trovare collocazione tra i collezionisti in qualche angolo della galassia evitando che resti a prendere polvere sul piazzale del venditore, ma per i veivoli più comuni il dubbio rimane tutto.
    Riteniamo, in conclusione, che lo spunto del lettore sia interessante, ma poco realistico: l’investimento per un AstroScout24 pare difficile da coprire. Oltretutto, nella pellicola, la galassia pare non presentare nessuna borsa valori in cui collocarne le azioni e quindi reperire risorse finanziarie (percorso invece seguito, nei nostri tempi, dalla ditta Scout24 sulla Terra)”

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