#Kiki e i Segreti del Sesso di Paco León
La collega del chirurgo, che ha la figlia che vende le proprie mutandine usate on-line
Il doppiaggio. Agghiacciante
Il mio quadro clinico/sessuale, in breve: raramente dico di no. Appurata questa mia generosità, succede altrettanto che, talvolta, quando l’insonnia inizia ad affacciarsi, sono quasi costretto a fare ricorso al più antico dei metodi naturali di rilassamento maschile, e prima di accorgermene già dormo beatamente. E so bene che avrei avuto il benestare del grande Kinsey. Ovunque lui sia, Kinsey sorride ogni volta che il 92% di noi uomini confermiamo le sue statistiche. Oppure potrei appellarmi a Domenico Starnone, che nel suo capolavoro Autobiografia erotica di Aristide Gambía sostiene che occorre obbedire sempre di meno al buon senso e di più alle furibonde esigenze del cazzo (senza naturalmente disprezzare il buon senso).
Questa pubblica liberatoria non richiesta viene spontaneamente condivisa ed è contestuale alla visione di uno dei film spagnoli più divertenti che siano passati dalla nostra distribuzione negli anni recenti, e cioè, “Kiki e i Segreti del Sesso”, il film di Paco León -che sembra aver fatto il salto da attore a regista- (e lo ricordiamo nel film “Reinas”, del 2005, che in Italia è riuscito ad incassare circa € 560,000).
Prendendo come spunto diverse fantasie sessuali, ‘Kiki, & i segreti del sesso’, cammina sul filo del rasoio di tante rivisitazioni cinematografiche spagnole “sul sesso”, vedi: “¿Por qué lo llaman amor cuando quieren decir sexo?” del 1993, “Lucía y el sexo” del 2001 (con una sensualissima Paz Vega), “Prosciutto, Prosciutto” e “Uova D’Oro” entrambe di Bigas Luna, e infine “Amantes” di Vicente Aranda. Per un periodo di quasi un decennio, si poteva quasi parlare di una sorta di “nouvelle vague” del cinema spagnolo a sfondo sessuale.
Kiki è un film sul sesso, sulle difficoltà della vita di coppia, su quanto possano essere “ridicoli” determinati feticci, eppure il regista, con garbo e intelligenza riesce a legittimare ogni sua teoria. Il momento più riuscito a livello di costruzione avviene in una conversazione su SKYPE, dove un’addetta a un call-center offre assistenza a un ragazzo affetto da sordomutismo per mettersi in contatto con un’operatrice di una hotline. Ruba la scena però la dottoressa (chirurgo plastico), che in una giornata tipo ha due mastoplastiche e altri interventi estetici: il regista, attribuendole un doppio standard “etico-morale”, le fa scoprire che la propria figlia vende le sue mutandine usate su internet. Davanti a tale scoperta il personaggio scoppia in una scena di nevrosi che vale tutto il film. La naturalezza con la quale la figlia si giustifica manda la madre su tutte le furie: “vuole farmi l’antropologo adesso, quella figlia di puttana”. E penso sia l’unico comportamento che ho trovato primordiale (ed esilarante), perché nel resto si parla di sesso, e il sesso non è primordiale.
Chiunque si senta nostalgico della leggerezza dei primi film di Almodòvar, troverà diversi dei suoi espedienti, presi in prestito, usati e dosati nel miglior modo in Kiki. Ciò che in determinati passaggi potrebbe essere percepito come la banale spiegazione della “malattia” che ci viene esposta, può essere più oscuro, o addirittura più puro della superficie dove si ferma il dialogo. Sono uscito dalla sala con l’impressione che il film abbia persino affrontato l’argomento dell’immigrazione. Paco Leòn fa un favore a tutti coloro che sentono insicurezza sessuale, a tutti coloro che pensano di essere inadeguati, a tutti coloro che vivono nella convinzione che il concetto di “normalità” possa essere esteso anche nella sfera sessuale, e i titoli di testa, dove ogni posizione di accoppiamento viene sovrapposta a una posizione simile ritrovata nel regno animale (non umano), già fa da apripista a un film dove dobbiamo solo chiederci:
- Ho una mania? Ho una fissazione?
- e la nostra risposta dovrebbe essere: NO, NON HO NULLA DI INCONFESSABILE.
Kiki, Love to Love (2016) | |
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Rating: 6.4/10 (6,586 votes) Director: Paco León Writer: Josh Lawson, Paco León, Fernando Pérez Stars: Natalia de Molina, Álex García, Jacobo Sánchez Runtime: 102 min Rated: Not Rated Genre: Comedy, Romance Released: 01 Apr 2016 |
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Plot: Under Madrid's scorching summer sun, ordinary couples with real passion and the unquenchable desire to love and be loved, share the same irrepressible urge to investigate their own sexuality through five intertwined stories. |
Come sempre a leggere le tue recensioni vienevvoglia e quasi bisogno di andare a vedere il film
mitico