Un piccolo paese dell’Islanda, dove si conoscono tutti, ognuno sa tutto dell’altro, anche i segreti più intimi, che non restano mai tali.
Un gruppo di ragazzini che si stanno facendo adolescenti passano intere giornate insieme con quello che ne deriva: litigi, fraintendimenti, incapacità di scusarsi, ambiguità tra amore ed amicizia, ed eventi che fanno scambiare l’uno per l’altra…
Su tutte l’amicizia tra Thor e Christian, entrambi con una famiglia terrificante, anche se tutto il resto del villaggio alla fine molto meglio non è.
Lentissimo nella prima parte (molto vicino alla noia), nella seconda vengono sviluppate tutte le vicende che portano ad un finale triste ma asciutto.
L’apoteosi del film, ancor più del colpo di scena melodrammatico finale, è la camminata di Thor nell’erba, al settimo cielo per aver scopato per la prima volta (tra l’altro solo per merito di Betty e nessuno suo) perché si sa che a quell’età, ancora più che fare sesso, è importante l’opportunità di poter dire di averlo fatto.
Il sesso, sopratutto nelle piccole città, dove c’è poco da fare, viene praticato fin da giovanissimi, ancor prima che adolescenti, con una continua scoperta, che è anche il tema fondamentale del film: la scoperta del corpo come chiave per capirsi.
Immagini meravigliose, ma del resto in Islanda è difficile non crearne.
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