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#Venezia73 – SAFARI di Ulrich Seidl

di il 07/09/2016
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Fin dalla prima immagine, l’estetica di Seidl è riconoscibile: due persone anziane sovrappeso si spalmano la crema. Non c’è glamour, è ben diverso dalle donne obese e flaccide dei titoli di testa di Nocturnal Animals di Tom Ford mostrate solo per scioccare senza che avverino alcuno scopo nel film.
Continua il viaggio di Seidl nella miseria umana, dopo la trilogia di Paradise (superiori come qualità a questo, va detto subito), l’esplorazione si sposta verso i cacciatori nei safari.
Il suo gusto per la ricerca dell’immagine oggettiva, imparziale e sconvolgente lo porta a documentare persino lo scorticamento di una giraffa e una zebra.
Numerose le dinamiche indagate, oltre quella principale tra cacciatori e prede, vengono analizzati i rapporti tra cacciatori e cacciatori, cacciatori e nativi, tra nativi e il loro paese.
Le dichiarazioni dei cacciatori raggiungono un tale livello di ingenuità da farli quasi sembrare inconsapevoli delle loro azioni e parole (favolosa la scena in cui nella gerarchia di animali che vorrebbero uccidere, alcune specie vengono escluse perché l’animale è bello).
Allo stesso modo sono sconfortanti i commenti sui nativi, che d’altro canto (sicuramente per bisogno) si comportano da maggiordomi a gente che sta distruggendo il loro paese.
Siedl è spietato, come sempre. Non lascia scampo, come sempre.

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