Beccati questa Almodóvar, beccati questa Gael Garcia Bernal. Hèctor Medina è una forza della natura.
Viva narra magistralmente il girovagare di Jesús, un ragazzo che non riesce a individuare un posto emotivo nel mondo in cui si ritrova, in una Havana smarrita quanto lui. Potremmo identificare Jesús per i mestieri che svolge: parrucchiere, marchettaro, assistente di un cabaret di spettacoli di drag-queen. Ma il personaggio di Jesús merita di più, non può essere identificato senza capire che è stato segnato dalla mancanza di un padre, e dal puro istinto di sopravvivenza che accomuna tutti i cittadini del suo contesto sociale.
Il momento in cui Jesús decide di intraprendere la propria carriera come drag-queen, segna esattamente lo stesso momento del ritorno del padre nella sua vita: padre ex-pugile, ex-galeotto, alcolista e attaccabrighe (Jorge Perugorría, già in “Fragola e Cioccolato” e in “Reinas: Il Matrimonio che mancava”). Angel vorrebbe riprendere in mano la figura paterna, dove aveva determinato di interromperla, e decide di farlo in maniera un po’ sciagurata, cercando di tagliare le ali al proprio figlio omosessuale, e al suo desiderio di esprimersi attraverso l’arte del travestimento. Angel è un padre che ha privato suo figlio di una figura di riferimento, e gli riesce difficile riconoscere che è impossibile riconquistare un’assenza tanto lunga. Angel tenta di riappropriarsi del passato, del presente, della sua credibilità, ma lo fa in maniera molto maldestra. Angel è un personaggio che crea sconforto nella vita di Jesús, e crea sconforto anche nello spettatore, eppure rimane un padre, con tutte le debolezze e le fragilità di un padre.
Ci sono momenti di raffinato silenzio che descrivono alcune situazioni meglio di quanto lo farebbero i dialoghi, momenti di violenza che riescono a trasparire dagli sguardi degli attori (tanto sono bravi), momenti di solidarietà tra chi ha poco e chi possiede ancora meno.
“Viva” ha una narrativa salda, che fornisce l’accezione più ampia di famiglia, e la scelta di Cuba non è casuale. Anzi, la città è la terza protagonista di questo film, e per chi non è mai stato nell’Avana, come il sottoscritto, troverà affascinante vedere gli scorci e sentire una lingua quasi incomprensibile (uno spagnolo con una cadenza impenetrabile). “Viva” è la storia di due uomini, delle amarezze che hanno saputo accumulare, come facciamo ognuno di noi nella vita quotidiana quasi involontariamente.
Jesús è un ragazzo dall’animo puro, passionale e senza pregiudizi, e il braccio della regia (Paddy Breathnach) trova il modo di farci interpretare le alchimie che si fondono fino a creare un insieme.
Viva (2015) | |
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Rating: 7.2/10 (2,066 votes) Director: Paddy Breathnach Writer: Mark O'Halloran Stars: Héctor Medina, Jorge Perugorría, Luis Alberto García Runtime: 100 min Rated: R Genre: Drama Released: 19 Aug 2016 |
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Plot: When his estranged father returns, a hairdresser is forced to quit performing at the local drag club. |