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The Dinner di Oren Moverman

di il 28/05/2017
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Quando esco da un cinema italiano e sento i compagni di visione lamentarsi profusamente, nove volte su dieci è segno che il film era perlomeno interessante, con sporadici sconfinamenti nel capolavoro. The Dinner è l’eccezione che conferma, trionfalmente, la regola. Nonostante un cast stellare e la bellissima fotografia di Bobby Bukowski, non funziona praticamente nulla in questa brutta copia di Carnage, a cominciare dall’uso estenuante del flashback, la colonna sonora roboante o la imbarazzante metafora scolastica della battaglia di Gettysburg spalmata su tutte le due ore.

La trama, adattata da un libro di Herman Koch, è intrigante ma Moverman, come se fosse spaventato dalla eccessiva teatralità della messa in scena in un unico ambiente, divaga in tutte le direzioni e ricorre in maniera molto goffa alla narrazione non lineare, finendo per perdersi ed annoiare il pubblico. Il fallimento raggiunge l’apice nella direzione degli attori, perché quando si dipingono dei personaggi così sgradevoli è necessario cercare di creare un certo grado di empatia altrimenti lo spettatore finisce per disinteressarsi di quello che succede (qualche ora di ripetizione da Solondz, please). Steve Coogan, in particolare, deve fare i tripli salti mortali per cercare di rendere credibile il personaggio del fratello bipolare ma certi miracoli con una sceneggiatura del genere sono francamente impossibili.
So che il libro è stato portato sullo schermo (I Nostri Ragazzi) anche da un regista italiano, Ivano De Matteo e si avvale dell’interpretazione di Alessandro Gassmann e Barbara Bobul’ová. Mi sa che passo…

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