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Tiriamo le somme sui papabili premiati a #Venezia74

di il 09/09/2017
 

A concorso concluso, in attesa della cerimonia di premiazione di questa sera, apriamo le danze del Toto Vincitore. La Cricchetta del cinemino, forte della sua onniscienza, ha già deciso il podio. La media voto dei nostri quattro inviati stampa alla 74a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ha deciso:

1) Foxtrot di Samuel Maoz
2) First Reformed di Paul Schrader
3) Mektoub, My Love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche

Il bel The Insult di Ziad Doueiri è quarto di un soffio ma lo vediamo più come vincitore agli Oscar americani (miglior film straniero) piuttosto che in una mostra d’arte, un po’ com’era successo due anni fa per il caso Spotlight di Tom McCarthy.

Ma, c’è un ma: Annette Bening, la presidentessa della giuria, ha dichiarato che quest’anno vuole premiare il concetto di “donna coraggio” e di sicuro nei tre film di cui sopra di donne coraggio non ce n’è nemmeno l’ombra. Ci sono donne lascive, vedove allegre e arrabbiate. Le donne che piacciono a noi insomma. In concorso, di donne regista ce n’è solo una: Vivian Qu col suo mediocre Jia Nian Hua. Di donne coraggio nei film in concorso ce ne sono poche e quindi siamo terrorizzati dall’idea che possa vincere immondizia tipo Hannah di Andrea Pallaoro o un qualche film francese fotocopia di altre mille fotocopie. Dare importanza a film del genere allontana pubblico e critica dalla Mostra, abbassandone il prestigio.
Vedremo quanto questo capriccio riuscirà a piegare i voleri della giuria tutta.

Per il nostro premio Brown Lion, i peggiori film in concorso, il podio è formato da:

1) mother! di D. Aronofsky
2) Sweet Country di Warwick Thornton
3) Downsizing di A. Payne

Ma a mother! In pagella ha anche un 4 stellette su 5 e diventerà un capolavoro appena un certo orecchio lungo arriverà per spiegare al mondo il senso di questo film.

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