Angolo del tanaka
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#Natale2017 – La poetica di Magic Mike, di Steven Andrew Sòderbergh, in una parafrasi in rima

di il 25/12/2017
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IL MIO VOTO


AFORISMA
 

A me il Rap fa cagare. Proprio per questo mi diverte

 

Subito la parola a MC NuEdge, Uomo Chiave® che ha permesso a questo progetto utopico embrionale di diventare realtà. Una volta interpellato, la sua ugola potente non ha tremolato:

Cara Cricchetta del cinemino®, è ora che tutti capiscano che l’unico modo per sopravvivere al trash è cavalcarlo. Un po’ come quando vedi Uomini e Donne di Maria de Filippi e ti fermi cinque minuti a dire che è una merda quando invece la vera illuminazione sarebbe andare oltre, reinventarsi e immaginare di poter essere ancora più trash di così, Yo!
– MC NuEdge 2017

Sono stati la poetessa che è in me e l’amore per Mike®, protagonista di questo film, ad avermi costretto ad inaugurare nel giorno del Santo Natale la sezione Recensioni Rappate e il canale YouTube della Cricchetta del cinemino ®. Ho lottato i mostri dello spirito che mi spingevano ma alla fine è stato impossibile non assecondarli.
Di tanto in tanto, molto raramente o forse anche mai più, coinvolgeremo i nostri fan più pigri, Giovani® o diversamente abili (che dir si voglia) con recensioni rappate, parlate, cantate e, non vorrei anticipare troppo, recitate furiosamente da labbra uterine. Tutto ovviamente registrato con mezzi caserecci e mai più tecnologici di un Motorola Moto E da sessantanove euro e novanta col sistema operativo craccato.

Iniziamo così questo filone, già foriero di grandi soddisfazioni dietro le quinte, con la parafrasi in rima del film omosessuale per antonomasia: quel Magic Mike che ha praticamente disintegrato la carriera e la reputazione del (ex)regista Steven Sòderbergh, ora sparito dalle scene.
Lo so, il film è stato venduto come prodotto per tardone allegre e il fatto che ne sia stato nascosto il vero target è solo l’ennesima discriminazione verso una delle lobby love più depilate.
M’immagino già il produttore e il regista, entrambi ultrasettantenni glabri in reggipetto di pizzo, mentre decidono sul da farsi strizzandosi i capezzoli:

  • “Yo Sis! Che ne dici, lo facciamo un film con gli uomini muscolosi tipo sauna gay di Rio de Janeiro, magari con un divo fichetto sulla cresta dell’onda tipo, chessò, Matthew McConaughey?”
  • “Lo guarderebbero solo quei quattro comunisti intimoriti dall’essere tacciati di omofobia o gay friendly fobia. La vedo male. Dobbiamo farci furbi Amore mio bello, viviamo in un gran brutto mondo, fatto di meschini che ti guardano storto se vengono a sapere che frequenti le saune di negri o vai a goderti gli uomini muscolosi al cinema. Brutta gente, castrati, rigidi, arresi, monogami! Auto-compiaciuti invidiosi, certo ma, intanto, se possono, un bastone tra le ruote te lo mettono. Ingaggiare Matthew McConaughey costa un botto e se faccio flop stavolta mi tocca andare al Club 117 come lavoratore. Per carità, magari farei pure due lire, nonostante l’età, dopotutto sarei l’unico bianco, ma è un rischio e, io, sotto lo champagne non vado: l’acqua è roba da maschioni. Facciamo così, pubblicizziamolo come film per nervosette sopra i 32 anni, tanto quelle disperate chi le considera? Fanno i gridolini l’8 marzo e tutto il resto dell’anno le vedi a casa con le occhiaie a mangiarsi pacchetti interi di biscotti. Sono più invisibili dei fantasmi: nessuno saprà mai che a loro del film non glie n’è mai fregato nulla ma, sfruttandole come scudo umano, la moltitudine di indecisi effeminati troverà il coraggio di pagare il biglietto e faremo il botto. Basta dare loro la possibilità di raggirarsi e diventano peggio degli animali selvaggi. Te lo ripeto, è un mondo triste, la gente deve uccidere il proprio io per permettere al personaggio che mostra agli altri di essere sincero: garantiamo loro una via di fuga o un angolo buio dove nascondersi e riempiremo le sale anche di quelli che fanno del definirsi violentemente eterosessuali la loro rigida fragilità, tipo i fighetti mezzasega col macchinone pagato dal babbo.”
  • “Love U, sweet Nigga motherfucker of mine”

Dopo averlo visto, vissuto, amato. Dopo esserci scoperti timidamente eccitati, solleticati e coccolati durante la visione, ecco finalmente la toccante parafrasi in rima di Magic Mike. Niente, se non la poesia, poteva comunicare degnamente il fare barzotto della Cricchetta nei confronti di questa pellicola. Buona audiovisione!

 

Per gli appassionati di una certa età con difficoltà multimediali, per erotomani, cosplayer, sognatori romantici, illusi e madri sformate sempre incinta, ecco anche la versione scritta: è nella pagina stampata che la poetica sa aprire la rosa di fantasie velatamente omoerotiche che il video invece incanala in un percorso preordinato. Buona lettura!

 

Magico Mike, màgicami magicamente Mike.

Il magico tuo sixpack m’annebbia la mente, tanto che questo film mi sembra intelligente. 

Quando in panne vidi il ragazzo tenebròso, già odoravo il vostro intento lussurioso.

Ho perdonato il primo piano del pompa cazzo**, perché ne voglio il calco sotto il mio bel arazzo.

Hai una massa grassa che non teme confronti, perché in danze prorompenti sovente ti cimenti.

Sciupafemmine dall’enorme mazza, subito hai messo incinta la bocca della ragazza.

Vuoi appendere al chiodo i vistosi tuoi bicipiti, per dedicarti ora a forgiare stipiti.

Quel tuo coso appuntito lo sfoggi altezzoso, ma presti i soldi agli altri dimostràndoti generoso.

Nell’industria del sesso tu certo ti sai vendere ma, con l’età che hai, dal trono dovrai scendere.

Pur col tuo invidiabile, sexy, stacco di coscia, t’innamori alla fine proprio di quella moscia.

Mike, mi chiami dal basso pensieri peccaminosi, perché ho sempre avuto un debole per gli uomini muscolosi.

Sei màaggiko!

 

PS ** La pompa a vuoto usata nel film Magic Mike per allungare il pene dei professionisti del sesso può essere acquistata su Amazon. Esperienze mediche più o meno recenti hanno evidenziato che l’uso a lungo termine di questi strumenti può portare a gravi ripercussioni sulla salute.

 

 

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