E con il settimo giorno arriva Anna Karina, stella del film d’essai degli anni sessanta e settanta, musa di molti registi importanti ed impegnati. Ha tenuto una conferenza stampa blindata nel primo pomeriggio. L’attrice, nonostante il passare del tempo, mostra subito una verve splendente. Una voce molto arrochita che ricorda quella di Jeanne Moreau. Narra le esperienze avute coi registi con cui ha lavorato: Rivette, Visconti, Godard, Brusati. Rivela di essere ancora una spettatrice attenta, che guarda ancora molti film, che la sua attrice preferita del momento è Marion Cotillard, che la televisione ha falsato molto il ruolo dell’attore, che ora va tutto molto veloce, ma che pochissimo lascia il segno.
Ricorda la sua esperienza con la censura ne La religiosa di Rivette, di quanto fu sorpresa che il tema della rinuncia ai voti ecclesiastici provocò uno scandalo così grande al tempo.
Anna Karina. Decisamente invecchiata
Pomeriggio che inizia con POWERS di Zelenka, corto sui poteri extrasensoriali che non mi è piaciuto (grezzo e con una trama banale), il successivo invece, SAMOTARI (con la sceneggiatura di Zelenka, ma la regia di David Ondrick), mi ha convinto ancora meno. Il peggiore dei suoi visti qui a Bergamo. Narra la vita di sei persone che per varie coincidenze continuano ad incontrarsi e sovrapporsi tra loro. Humor ed ironia, ma i personaggi non li ho trovati approfonditi, talvolta mi è parso che il regista si abbandonasse a tracciare clichè e cercasse la mera gag piuttosto che seguire una vera e propria storia.
Segue il documentario UKRANIAN SHERIFFS di Roman Bondachiuk del 2015: mentre nelle grosse città dell’Ucraina iniziano le ostilità tra nazionalisti e filorussi, viene registrato l’operato dello sceriffo in una città di 1800 abitanti: mantenimento di buon vicinato, piccoli furti e la gestione di alcolizzati o senzatetto, soprattutto di Kolya, violento con la moglie che recrimina la sua casa, avuta in eredità. Lentamente gli echi della guerra civile che si sta svolgendo arriva anche nel paese, che si affianca all’ideale russo. Asciutto, il documentario non lascia nessuno spazio alla fiction o a trovate di intrattenimento, il regista non si preoccupa di annoiare o di riprendere cose poco interessanti dando vita ad un documento molto interessante.
Vladimir Lechov
La sera viene presentato Vlamidir Leichov con il suo corto animato Rainy Days e il trailer del suo prossimo film. Il regista lettone è stato senza dubbio tra le cose più importanti di questo festival, i suoi brevi film di animazione, sparsi qua e là, sono stati sempre apprezzati. Quello di questa sera, eseguito con l’aggiunta di tè nero, racconta la storia di un giapponese che scampa alle grandi tragedie dello scorso secolo. Ma il mio preferito è stato INSOMNIA, che narra i vagabondaggi notturni di un uomo che cerca il latte per il suo gatto: qualche minuto di pura poesia.
Non ho mai detto che durante tutta la mostra i cani sono ammessi in sala coi padroni e, a dire il vero, non ne ho mai sentito abbaiarne uno.