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#CinemaInCorte a Mestre – Io sono Li di Andrea Segre

di il 18/10/2016
 

Mestre è angusta ed avara di eventi culturali. La vicinanza (e sottomissione) a Venezia ha sempre privato questa città di forme d’incontro ed appuntamenti di carattere artistico, costringendo i cittadini della terra ferma ad accontentarsi di quel pochissimo che avanza. I mestrini affamati di novità hanno sempre invidiato non solo Bologna, vista come patria lontanissima e brulicante di manifestazioni, ma addirittura Padova e Treviso, città che si dimostrano ben più vivaci sul fronte culturale.

Da una collaborazione tra Legrenzi Street Market e Holic Lab, è stata creata la serata Cinema in Corte, che è consistita nella proiezione di un film in strada, accolta in uno degli spazi di Corte Legrenzi, in centro a Mestre.

 

Il costo della serata è stato di dieci euro e comprendeva:

  • ingresso alla proiezione;
  • aperitivo (vari giri di un buon prosecco);
  • abbondanza di patatine fritte;
  • una borsetta con gadget di tutti gli sponsor della serata.

Senz’ombra di dubbio, la cosa più favolosa è accaduta durante l’intervallo a metà proiezione, quando è stata servita una tisana che in quel momento, considerata l’umidità (ormai quasi del tutto padrona del mio corpo), è valsa come oro colato.img_20161017_003933

Ottima la scelta del film: non notissimo, quindi per parecchi è stata una prima visione, ed ambientato in zona. Ciò ha consentito a molti di riconoscere i luoghi in cui si sviluppa la vicenda: una storia che può incontrare sia l’interesse dei cinefili, sia di coloro che desideravano passare una serata diversa dal solito.
Io sono Li è un opera presentata ad una Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia di qualche anno fa e racconta una storia semplice in una cornice geografica raramente usata nel cinema nostrano: la città di Chioggia, che in questo film diviene assoluta protagonista.img_20161016_205212
Il mondo imperscrutabile della manodopera cinese all’estero sovrasta Li, madre che sta lavorando per fare in modo che suo figlio, che risiede ancora in Cina, possa raggiungerla in Italia. Subentrano problemi derivanti dal suo rapporto d’amicizia con Bepi, pescatore originario di Pola trapiantato a Chioggia da 30 anni. Bepi cerca di lenire la solitudine di Li tentando di stabilire con lei un rapporto di confidenza.
Attorno ai due personaggi ritroviamo tutti gli amici del pescatore, quotidiani frequentatori del bar, ognuno col proprio soprannome e con la propria caratteristica, un espediente – questo – che personalmente ho trovato essere la cosa più indovinata del film: un ritratto perfetto di molti dei nostri padri/parenti, in quei pomeriggi passati al bar giocando a carte, in un ozio che lentamente si trasforma nella vita stessa.

Una tenda esile divideva il pubblico seduto a Corte Legrenzi dai passanti della strada; è stato molto piacevole sentire le voci dei clienti dei bar vicini, che riuscivano a confondersi con quelle del film.img_20161016_215514 E’ stato bello notare quante persone in passeggiata si fermassero incuriosite, come se volessero far parte dell’evento. Una coppia ha addirittura visto l’intero film in piedi da fuori, accanto ai venditori di rose che si fermavano e tornavano a camminare, ininterrottamente.

Super-Interessante l’incontro al termine della proiezione tenuto dagli organizzatori, un’incredibile fucina di idee, se solo il dieci per cento di quanto progettano e hanno condiviso coi presenti dovesse essere attuato, Mestre diventerebbe la Capitale della Cultura nel 2017.
Per una sera è stato bello essere provinciali.

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