Delle prime cinque visioni del #Feff26, quattro sono accomunate dal fatto di narrare, come testimonia con orgoglio ciascun titolo di apertura, una storia VERA.
Questo mi ha spinto a farmi molte domande su questa declamata ossessione per la verità: come mai un true crime o una true story sono più seducenti di una narrazione cinematografica priva di questa etichetta? Posizionarsi davanti al grande schermo non era nato proprio come un modo per evadere dalla realtà? Cerchiamo la verità al cinema perché per ogni sorta di ricostruzione fantastica degli eventi ci è già egregiamente offerta dai cosiddetti mezzi di informazione? La realtà cinematografica ha sepolto la fantasia?
Non mi resta che ordinare un altro friulano da meditazione.