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#Venezia72 – Pillole dal Lido

di il 03/09/2015
 

Esci dalla sala ed il cervello rutta un’idea. Scariche elettriche sinaptiche, mica pensieri, probabilmente utili solo alla manutenzione fisiologica dei neuroni. Capita a tutti e non se ne può fare a meno.

In attesa dei racconti completi, ecco i giudizi di prima istanza:

    1. Everest: Colossal banale, romantico e avventuroso. Manca la scena di Jake Gyllenhaal nudo: 2 ore perse
    2. Un monstruo de mil cabezas: Storia disperata e grottesca del povero contro i potenti. Piaciuto in sala
    3. El desconocido: Lunghe code per un pistolotto moralista sugli squali dell’economia. Un film tv tontolone
    4. Code piccole per il bel Underground Fragrance. E gusti maleodoranti del pubblico qui per preferire altro
    5. Winter on fire: “Dopo tutte le guerre che ci sono state, risolviamo ancora i problemi uccidendoci a vicenda”
    6. Beasts of No Nation: Bella ambientazione e bravissimi attori per un film moralista e davvero troppo lungo
    7. Un monstruo de mil cabezas (una visione più scatologica): Fumettoso, stitico e con qualche bella idea registica. Manca il centro per poco
    8. Spotlight: Film standard sul giornalismo investigativo. Leggero e sobrio. Praticamente superfluo
    9. Orphans: Classico dello humor-nero con momenti potenti dilatati tra troppo sonno
    10. Black Mass: Film robusto e ben recitato per una storia già vista però davvero troppe volte. Folla e follia di sedicenni per J. Depp
    11. Banat il viaggio: Film italiano (non servirebbe aggiungere altro) banalissimo sulla differenza tra i popoli. L’unica nota positiva è l’aspetto fisico del regista
    12. Mountain: Ritratto di una donna non scontata all’interno dei dettami della ortodossia ebraica.Sorprendente
    13. Equals: cacata di sottotesto non indifferente
    14. Sobytie (the event): Documentario scolastico per appassionati dell’Istituto Luce
    15. Francofonia: il più grande artista in concorso a arriva al Lido con una sua bellissima opera minore
    16. : in elegante bianco e nero racconta una vita amara. Impegnativo e poetico
    17. Kalo Pothi: il primo film nepalese mai presentato a Venezia. Bell’involucro, in attesa di contenuti
    18. À peine j’ouvre les yeux: film stucchevole sulle contraddizioni del mondo arabo contemporaneo. Già visto
    19. Krigen: 1 ora di guerra noiosa e 1 ora di processo che funziona. Un passo indietro rispetto ad A Hijacking
    20. : documentario toccante sulla vita di Janis Joplin con la voce di Cat Power per le sue lettere
    21. L’hermine: non male ma appartiene ad un mondo passato in cui anche film così semplici potevano piacere
    22. Ma: un muto autofinanziato su Kickstarter che ha ben poco da “dire”. 90′ di videoarte sono troppo punitivi
    23. Montanha: intimo ritratto di un adolescente problematico. Bello e ostico, in molti hanno lasciato la sala
    24. The danish girl: talmente per tutti che piacerebbe anche al sindaco Brugnaro
    25. Man down: un’ora di noia per giustificare il colpo di scena finale. Furbetto, didascalico e moralista
    26. Amarcord: pieno di idee, bello. E il bello basta, ha vita propria e condisce tutto di adorabile inutilità
    27. Ana Yurdu: Rapporto madre figlia non originale. Vive di pathos, commozione stucchevole e luoghi comuni
    28. El clan: Storia costruita e ambientata molto bene. Mantiene la tensione intatta fino alla fine, una rarità
    29. Wednesday,May 9: Ho resistito un’ora,poi l’infelicità e il grigiore di questo cinema superfluo hanno vinto
    30. Abluka: 1 anno fa avevo dato alla Turchia l’ultimatum.E ha continuato ad annoiare a morte.Con te ho chiuso
    31. Interruprion: Meta teatro d’avanguardia al cinema. Estremamente punitivo ed irrispettoso verso il pubblico
    32. Island city: Tre lunghi trailer di genere dversi. Dopo un’ora mi chiedo: ma il film quando inizia?
    33. Lama Azavtani: Evirazioni, sodomia, pedofiloa, violenza e razzismo. Renderlo cosi noioso non era facile
    34. Sangue del mio sangue: A metà tra soap opera e grande cinema. Senza il Conte sarebbe niente
    35. Anomalisa: Relazione mortificazione depressione e solitudine profonda. Piccolo capolavoro in plastilina
    36. 11 minut: Questo film ci insegna che lo Polonia è piena di figa. Bell’esercizio di stile
    37. Mate-me por favor: Blandi omicidi sullo sfondo e galline quindicenni in primo piano. Il vuoto pneumatico
    38. Heart of a dog: Un audiolibro di rutti cerebrali sconnessi raramente interessanti. Voce fuoricampo per 90′
    39. The Return: Un film talmente di sottrazione che alla fine non rimane più niente
    40. Visaaranai (interrogation): Legnate e corruzione in un crescendo di intrecci che da cazzone si fa cazzuto
    41. Desde allà (From afar): Come diventare cùla in 5 mosse
    42. Behemoth: Documentario muto su musi gialli minatori. Scavi sullo schermo e anziani in platea: un clichè
    43. La calle de la Amargura: Nani puttane e wrestling. Scorrettissimo e completamente senza ritmo. Culto!
    44. A copy of my mind: vademecum perfetto su come rovinare una trama interessante con la resa cinematografica
    45. Go with me: Boscaioli handicappati che si menano in un bel Thriller poco credibile per il grande pubblico
    46. Free in Deed: Questo film ci insegna che Dio non riesce a risolvere tutto, tanto meno la noia del film
    47. Na ri xiawu (Afternoon): Due chiacchiere sulla vita privata di Tsai Ming-Liang e il suo attore feticcio
    48. Jia (The Family): Vita domestica di due nonni, i loro figli e nipoti. Quasi 5 ore, un bel momento
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