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#Venezia81 – La rara opportunità di non essere frodati, L’attachement di Carine Tadieu

di il 05/09/2024
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AFORISMA
 

HERMANN HESSE in "DEMIAN"
L’amore non deve implorare e nemmeno pretendere, l’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato, ma trascina.

 
L'Attachement (2024)
L'Attachement poster Rating: N/A/10 (N/A votes)
Director: Carine Tardieu
Writer: N/A
Stars: Valeria Bruni Tedeschi
Runtime: N/A
Rated: N/A
Genre: N/A
Released: N/A
Plot: N/A

 

Quante volte ho sentito demolire film la cui trama rappresentasse la quotidianità dei rapporti umani? Molto spesso. Io stessa alla visione di drammi famigliari mi sono allontanata da rappresentazioni scialbe o, ancor peggio, che cercavano, con ben poca maestria, di fare breccia sul consenso popolare.

In questo caso la pellicola è pura, non nasconde nulla, non prende in giro lo spettatore e delinea delicatamente i profili dei protagonisti. Rispetto ad altri film del genere, lavora molto bene con la capacità di sottrarre, non si perde in brodaglie allungate nè in drammoni strappa lacrime. Racconta legami, di perdite, di relazioni ma soprattutto parla dell’amore nelle sue diverse forme: verso un figlio, un amico, un fratello, una donna e un uomo. Parla di maternità e lutto, parla di dolore.

Detta così sembrerebbe il preludio di un film deludente che in molti vorrebbero evitare e invece in questo caso vi è una sottile ma sostanziale differenza e sta tutta all’interno dello sviluppo della trama. La narrazione accompagna lo spettatore delicatamente, senza frodarlo grazie anche ad una scrittura pulita e a tratti ironica.

La visione offre la possibilità di osservare la dote dell’amore, quello vero, senza condizioni ne status sociali, l’involontarietà. Quello che si può solo accettare, non chiedere e non respingere.
L’interpretazione di Valeria Bruni Tedeschi è meravigliosa, non lascia spazio a incertezze nel ruolo di Sandra, una libraia femminista e la donna della porta accanto che accoglie ciò che, nel bene e nel male, la vita le offre.

A vestire ogni scena, una colonna sonora estremamente adatta, briosa e leggera, che non appesantisce ma esalta le emozioni che trasudano fuori dallo schermo e coinvolgono il pubblico.

La regista Carine Tardieu dimostra di sapere cos’è la grazia e come ritrarla e per questo il plauso è doveroso.

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