Mother: What are you?
HIM: Me? I am I. And you? You are home.
Ben’s Kosher Delicatessen, Manhattan – NYC (Inverno 2016)
Darren Aronofsky: …capisci, Ari, mi succede sempre così.
Ari Handel: Sì, non è che sia una storia originale. Tutte le donne, dopo i trenta e con una relazione che suppongono stabile, partono in quarta con la fissa di procreare. E’ la Natura, Darry.
Aronofsky: Sarà ma a me ‘sta storia mi devasta. Io mi innamoro sempre, di tutte, entro in simbiosi esclusiva, le accolgo in casa mia. Loro se ne impadroniscono, me la ristrutturano (tranne la mia scrivania che è sacra) e poi parte la storia del figlio. Io mi irrigidisco, mi disamoro, apro le porte e tutto crolla. Me compreso. Sono a pezzi…
Ari Handel: Ma dai, smettila, fra un mese ne trovi un’altra…
Aronofsky: Sì ma intanto ‘ste storie mi succhiano tutte le energie e i produttori, te compreso, me la menate che volete un nuovo film.
Ari Handel: Darry, Noah c’ha quasi tre anni…
Aronofsky: E allora?! Sono in crisi creativa. Non so cosa raccontare.
Ari Handel: Racconta i tuoi guai con le donne.
Aronofsky: Intendi dire le mie storie con le trentenni a caccia di figli? Hai appena detto che sono banalità.
Ari Handel: Confermo. Ma mica le devi raccontare così piatte: mettici un po’ di depressione, una bella gnocca come protagonista e fai un bel drammone esistenzialista che poi tutti lo considereranno figo.
Aronofsky: Sì, come Requiem for a dream…
Ari Handel: Esatto!
Aronofsky: Ma lo sai che ci sono scuole di regia che cacciano i neoiscritti che lo inseriscono tra i loro film preferiti?
Ari Handel: Anch’io non frequento persone cui è piaciuto ma che c’entra? Il pubblico lo ha adorato.
Aronofsky: Grazie, Ari, sei un amico… Ok, ci provo ma non garantisco…
Paramount Studio, Vancouver, anteprima grezza del film (Maggio 2017)
Aronofsky: Grazie di essere venuto, Ari. Ho bisogno del consiglio di un amico. Che te ne pare del film? Credi che i soci me lo passeranno?
Ari Handel: Cazzo sì, Darry, almeno per quanto mi riguarda. A parte la camera che inquadra le nuche, che l’hanno proibita perfino al Sundance, è il film più divertente che hai fatto. E’ una vaccata horror alla Lucio Fulci. Ho riso come un matto. Certo c’è una bella differenza da quella sceneggiatura stracciacazzi che mi avevi mandato. Che ti è successo?
Aronofsky: Me la sono fatta.
Ari Handel: Chi?
Aronofsky: La Lawrence
Ari Handel: Stai scherzando?
Aronofsky: No, ti dico, stiamo insieme. Ci siamo fidanzati. Sono innamorato…
Ari Handel: Cosa ci trovino le donne negli uomini è un mistero che nessuno saprà mai sciogliere. Ok, sei innamorato, e allora? Lo eri anche quando hai girato gli altri drammoni. Non hai mai fatto ridere.
Aronofsky (piccato): Non volevo fa ridere nemmeno adesso. Ho cercato di cambiare il dramma da camera in qualcosa di più simbolico. Non volevo sputtanarmi la storia con Jenny. Quando ha letto la sceneggiatura, si è incazzata come un’aquila e l’ha buttata dalla finestra, Allora le ho raccontato la palla che in realtà la maternità, il figlio, la casa sono tutti simboli di realtà metafisico- spirituali, legati alla cosmogonia ebraica e alla Kabbalah. Non so se mi rendo conto di quello che dico…
Ari Handel: E quindi, secondo te, tutto quel grottesco grand guignol della seconda parte del film dovrebbe avere qualche significato simbolico?
Aronofsky: No, ovviamente. Ci ho buttato dentro tutto quello che mi veniva in mente, tanto per gettare del fumo negli occhi a lei. E’ per questo che mi serve il tuo aiuto. Tu sei uno scienziato, un ricercatore. Sei abituato a trovare qualche senso a posteriori nelle cose che scopri. Aiutami!
Ari Handel: Sì, a volte capita… Ok. Stiamo sul classico. Principio maschile = Dio, il Demiurgo. Principio femminile = la Terra, la Madre Terra, per l’esattezza. Il Caos primordiale, i Cicli Cosmici… Va bene, ci penso io. Chi ha visto questa copia?
Aronofsky: Solo tu.
Ari Handel: Bene. La lasciamo così. Togliamo solo i riferimenti ai nomi dei protagonisti e mi rifai la sequenza iniziale con un’altra attrice, altrettanto figa e si esce in quattro a termine riprese, ok?
Aronofsky: Per te questo e altro, amico mio. Sapevo di poter contare su di te. Vuoi figurare tra gli sceneggiatori?
Ari Handel: Sei matto?! Nel mio ambiente mi considerano una persona seria.