L'archivio storico delle leggendarie intercettazioni che gettano finalmente luce sugli angoli più bui della Storia del Cinema
Per la gioia di voi, insaziabili fan, sto sbobinando ore di materiale d’archivio per dare risposta ai grandi enigmi che vi hanno sempre attanagliato.
Quante volte, uscendo dal cinema, siete rimasti ammutoliti chiedendovi in quale assurda piega spazio-temporale eravate finiti. Quante volte vi siete domandati perché qualcuno aveva speso tempo e denaro per realizzare certe nefandezze. Quante volte la somma delle parti non ha formato l’intero?
Ecco, su questo magnifico sito, le uniche e inimitabili intercettazioni rubate al mondo del cinema sin nelle stanze più remote, nei momenti più privati.
Non importa quanto segrete siano state le conversazioni: l’orecchio lungo del Tanaka era lì
.
Casa Coppola – Primavera 1989
Francis Ford Coppola e sua figlia Sofia
Sofia Coppola: Papino?
F. F. Coppola: Che c’è coccolina?
Sofia Coppola: Ho trovato questa, in bagno…
F. F. Coppola: Sì, è la sceneggiatura del Padrino III che ha scritto Mario (Puzo). Una merda. E’ proprio finito. Si è rovinato al gioco e adesso le prova tutte per racimolare qualche soldo.
Sofia Coppola: Vuoi dire che non hai intenzione di girarlo?
F. F. Coppola: Scherzi?! Perché dovrei rovinare due tra i più bei film che abbia fatto con quel pasticcio? E poi hai presente Al Pacino che faccia ha adesso? Sembra un vecchio etilista rincoglionito, altro che boss spietato della mafia!
Sofia Coppola: Papino?
F. F. Coppola: Che c’è, amore di babbo?
Sofia Coppola: Ho visto che c’è una bella parte per la figlia di Michael Corleone.
F. F. Coppola: Sì, Mary. Mario voleva darla a quella troia ladruncola di Winona Ryder.
Sofia Coppola: Ladruncola?
F. F. Coppola: Ma sì, dai, lo sanno tutti. Nessuno la invita più a un party, quella tavola da surf. E’ cleptomane.
Sofia Coppola: Poverina… Comunque, papino, ti volevo dire… Sai che fra poco è il mio compleanno…
F. F. Coppola: Certo gufetta mia. Hai qualche desiderio da esprimere? Vuoi una macchina nuova? Vuoi un nuovo appartamento?
Sofia Coppola: No, ecco, ti volevo chiedere…
F. F. Coppola: (Preoccupato) Qualunque cosa, basta che non torni alla carica con l’idea di recitare in un mio film. Ehm… Non fraintendermi. Sei brava (tossisce), molto brava. E’ che sei troppo intensa per la volgarità del cinema. Il pubblico non lo capisce. Col tuo talento sei più adatta al teatro off o al teatro di figura.
Sofia Coppola: Ma a me piace il cinema! Credo che la parte di Mary Corleone sia perfetta per me.
F. F. Coppola: Nausichina dolce, non dire così. Non è poi questo gran personaggio. E poi muore, alla fine. Lo sai che porta sfiga…
Sofia Coppola: (Stizzita) Papà, voglio quella parte! Mi hai fatto fare solo cosine, finora. Mi sento pronta per un ruolo più di rilievo.
F. F. Coppola: Ma quella sceneggiatura fa schifo, scusa. Se facessi il film, Mary saresti tu, patatina, davvero, ma non lo posso proprio fare. Ho ancora un po’ di dignità.
Sofia Coppola: Papino, ho sentito quelli della Paramount. Dicono che ultimamente sei scarsamente affidabile e anche i tuoi film più di cassetta, riportano casa sì e no le spese, come Tucker. Loro pensano che questo film sarà un successo assicurato e che potrebbe azzerare i loro debiti e i tuoi. Fallo, papino, e fai contenta la tua bambina.
F. F. Coppola: Ma elefantina tenera…
Sofia Coppola: (Dura) Vuoi che racconti alla mamma la faccenda delle mutandine?
F. F. Coppola: Ancora con quella storia?! Ti ho detto che stavo solo controllando che non fossero da lavare.
Sofia Coppola: E allora perché mi hai detto di non dir niente alla mamma?
(Silenzio)
F. F. Coppola: (Sconsolato) E facciamo ‘sta cazzata, allora. Non si sa mai che almeno ti tolga dalla testa l’idea di fare la regista…