Top Gun: Maverick (2022) | |
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Rating: 8.2/10 (734,750 votes) Director: Joseph Kosinski Writer: Jim Cash, Jack Epps Jr., Peter Craig Stars: Tom Cruise, Jennifer Connelly, Miles Teller Runtime: 130 min Rated: PG-13 Genre: Action, Drama Released: 27 May 2022 |
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Plot: The story involves Maverick confronting his past while training a group of younger Top Gun graduates, including the son of his deceased best friend, for a dangerous mission. |
E’ una lotta impari quella che passa sullo schermo dopo i titoli di testa.
- La cocciutaggine contro la ragionevolezza
- Il petrolio contro l’elettricità
- Il barbecue contro il veganesimo
- Il machismo contro le pari opportunità
- La motocicletta contro l’automobile
- L’istinto contro la cultura
- L’università della strada contro l’università
- La Coca Cola contro il beverone iperproteico
- L’animale contro il digitale
- Il magistrato contro la magistrata
- I Ray Ban a goccia contro Tom Ford
- Il vecchio bar nella sabbia contro il bistrot gourmet
- L’addome scolpito di un giovane Tom Cruise contro la carne cucita alla buona sull’hairline dell’autotrapianto FUE
Al di là della produzione ricchissima, dell’epicità americanocentrica, della pomposità multimediale e della spudorata pubblicità senile al precedente amatissimo prequel anni ottanta (quella giacca di pelle, quella moto vintage, oggi ripugnante e affascinante allo stesso tempo), è un’operazione malinconica al pari della pletora di film giapponesi sul cambiamento epocale che estinse i samurai con le loro armi bianche e codici d’onore in favore dei fucili mitragliatori. Quelli che uccidono da lontano, senza sporcarsi.
“La sua reputazione la precede.
Grazie.
Non era un complimento”
I droni stanno ai mitra come i caccia supersonici stanno alla katana. In questo senso Top Gun Maverick è Il “Crepuscolo del samurai” americano, un omaggio a tutte le tecnologie diventate palesemente obsolete quando la loro memoria è ancora viva, un po’ come gli eroi a tutto tondo di un tempo, sempre buoni o cattivi al cento per cento, sostituiti ormai da personaggi sfumati e stratificati. Destinati inesorabilmente a diventare banali a loro volta.
“La sua razza è in via di estinzione.
Forse è così, ma non oggi!”
Ci va giù pesante, senza protezione, ben cosciente e a testa alta. Ne ammiro il coraggio. L’ultima ariete semi-fossile. Se non bastasse il rettilineo lanciato (senza casco) a cavallo della Kawasaki anni ottanta, la sfida finale con continui colpi di scena sul caccia F14 del film originale e il bacio col tramonto sullo sfondo e la Porsche 911 S del 1973 in primo piano a fare da contraltare alla 356 Speedster del 1966 guidata dalla Kelly McGillis nel film originale, allora l’unica è puntare tutto sulla partita di Football Americano in spiaggia: tra giochi di controluce, stacchi fulminei, CGI e inesorabili inquadrature di spalle, il regista fa sembrare Tom ancora quel giovanotto di bassa statura che abbiamo sognato, ammirato e amato da adolescenti. Un piccolo miracolo che riesce a far dimenticare in parte l’eccitante partita di Beach Volley in jeans aderenti, occhiali scuri e Sixpack del 1986. A pensarci ora, dopo la sbornia, il vero piccolo miracolo è stato quello di far sembrare sexy uno sport per famiglie.
“l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo“