io sono Starlord e mi piace il funk – I Guardiani della Galassia
il cazzeggio
Groot
Zoe Saldana verde
- Io sono Groot
(Groot)
- E tu?
(M.J. Arlowski)
- Embè?
(Panino)
Alzi la mano chi ancora non si è stancato di quel maledetto doppio binario su cui si sono immessi da un quinquennio – a quanto risulta dalle sempre puntuali indagine di Cinematografo – il 93.3% dei cosiddetti cinecomic (che di brutto hanno per primo il nome), e cioè il doppio binario de: colorato-blockbuster-senza-arte-né-parte-ma-di-molta-coazione-a-ripetere vs. pippone-che-gira-a-suo-modo-intorno-al-dramma-dell’essere-super-eroe-in-un-mondo-di-utenti-medi (per approfondire si veda alla voce di glossario di recente compilata da M.J. Arlowski che recita: uomo d’acciaio e/o figlio di cavalieri oscuri e/o nipote di uomini ragno, e però tutti invariabilmente sfigati in calzamaglia alle prese con l’inadeguatezza del maschio occidentale – ma con almeno 100 anni di ritardo).
Scorrevole, vero? Ma torniamo a ricomporci dopo cotanto incipit e vediamolo, chi sarebbe colui che, suo malgrado vien da dire, ce la fa ancora a sopportarli: loro, le loro maschere, le sigle al principio che manco un telefilm degli anni ’80, e la sempiterna marchetta della scenetta finale targata Marvel, che al giorno d’oggi pare divenuta l’unica possibilità rimasta per trattenere il pubblico in sala fino alla fine dei titoli di coda, luci accese e maschera (quella di sala, di media utenza più che super-eroica stazza) imprecante, perché rischia di perdere l’ultimo bus della notte per rincasare.
Sicuro ce ne sono, e d’altra parte c’è ancora gente che si incaponisce a scrivere di cinemi (e no, qui non ho sbagliato ortografia), perciò ci può stare questo e pure altro. io però no. Non ce la faccio.
Non ce la faccio con gli Ultraman, e a dirla tutta manco il tanto strombazzato Avengers (dell’altrettanto strombazzato Wehdon, che di notevol ha solo l’aspetto del nerdaccio irrecuperabile) m’aveva spinto più in là di un voto più che sufficiente, un po’ per il divertimento e un po’ per la classica amnesia da filmone che sei ore dopo fai fatica a ricordarti quale fosse la trama (o come andasse poi a finire).
Guardians of the Galaxy (2014) | |
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Rating: 8.0/10 (1,296,143 votes) Director: James Gunn Writer: James Gunn, Nicole Perlman, Dan Abnett Stars: Chris Pratt, Vin Diesel, Bradley Cooper Runtime: 121 min Rated: PG-13 Genre: Action, Adventure, Comedy Released: 01 Aug 2014 |
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Plot: A group of intergalactic criminals must pull together to stop a fanatical warrior with plans to purge the universe. |
Detto questo e soddisfatta la mia sete di polemica settimanale, vado al dunque e vi dico quello per cui ho cominciato a scrivere: nonostante tutto ho visto I Guardiani della Galassia, l’ho goduto e lo consiglio. Volete un perché? Perché ci sono i colori, non ci sono le tutine, ci sono bei personaggi, non ci sono pulsioni di onanismo cerebrale, ci sono gag previste dalla sceneggiatura e non dal caso (che vabbè, pure Kevin Costner nei panni di papà Superman che schiatta per salvare un cane è in sé una gag comica non indifferente, ma dubito sia voluta, anche perchè di lui interpretazione nella pubblicità del tonno Riomare era allora di là da venire), ci sono le musichine nostalgia da walkman e cuffiette, c’è un po’ di quella buona fantascienza avventurosa che va da Carpenter a Guerre Stellari passando per la riesumazione di Spielberg, e anche qualcosina in più che vale la pena e non vi dico.
Aggiungeteci che a dimenticarmi la storia ci ho messo almeno due giorni. E che dopo una settimana ancora mi ricordo qualche battuta e personaggio. Senza scordarci del fatto che Groot è in un certo senso (quello della motion/performance capture) targato Vin Diesel (cosa che da sola fa già un mezzo Ghesboro® movie).
In due parole: un film nerd (ma non nel senso che si applica a quelli di cui discettano i nostri amici Ciccioni® di internet, però. Per quelli c’è in sala Interstellar) ben fatto, anche se non di certo indimenticabile.Ma cos’è indimenticabile ormai, dopo che il Muro di Berlino è venuto giù da 25 anni?
Peccato solo un po’ per Zoe Saldana colorata di verde, che perde un po’ dell’impatto aggiuntivo che le sarebbe stato possibile offrire al prodotto. Ma la Coca Cola® era ottima, e questo al prodotto giova sempre. Zoe ce la ricordiamo così, e va bene comunque.
“un film nerd (non di quelli di cui discettano i nostri amici Ciccioni(R) di internet, però. Per quelli c’è in sala Interstellar)”
Strepitoso pure il contro-tag sotterraneo: Cinematografo – mondo di utenti medi – sempiterna marchetta – onanismo cerebrale – tonno Riomare. 😀