Pacchetto Liam Neeson.
Cimitero.
Sottotrama ragazzino solo e malato, dodecalogo alcolisti anonimi.
Strani psico-malandrini.
Il poker è un gioco per chi tiene ai soldi. Io non perdo mai perché non tengo a niente. Neanche alla vita.
John 'Doc' Holliday e Michele Arienti
Un thriller con venature melanconiche, action solo nell’incipit western, fatto d’ammazzi, whisky e stella sul cuore (qui, invero, sulla cintura) che fionda, repente, lo spettatore in medias res.
Siamo negli anni novanta e dal 1991 della scalpitante sequenza iniziale l’azione passa al 1999. Il whisky a colazione non c’è più. Lui è Matt Scudder – personaggio creato dallo scrittore statunitense Lawrence Block – ex poliziotto ed ex alcolista, ora detective privato che opera nell’illegalità; non ha la licenza e dice di sé: “faccio favori alla gente e quella mi ripaga in regali“. Verrà assoldato da un trafficante di droga per acciuffare gli assassini della moglie.
La storia prosegue a ritmo sostenuto, con molti flashback, un’indagine forse un po’ fumosa – ma non è un grosso problema, vista l’aria che tira… al noir -, la trita amicizia con un ragazzino malato (senso di colpa che viene dal passato, espiazione ed istinto paterno), i pistolotti delle riunioni con gli alcolisti anonimi, vieppiù fastidiosi quando si trasformano in roboante dodecalogo che scandisce la risolutiva sequenza finale.
Scott Frank gira un film tutto sommato tranquillo – e non si capisce il divieto ai minori di diciotto anni – senza strafare, senza sforzarsi d’inventare nulla o di farsi ricordare. E, in fondo, non è detto sia sempre un torto. Si assesta, quietamente, nel solco dei generi. La cosa migliore del film è la fisicità convincente di Liam Neeson che, prestando al personaggio le struggenze e gli improvvisi pugni di ferro che gli sono propri, ben si inserisce nella schiera dei loser che tengono fermi i cavalli (cit. Junior Bonner) ed è l’unica ragione per la quale le frequenti citazioni di Philip Marlowe e Sam Spade non tornano su a irrancidire la bocca a mo’ di ravanello mal digerito. Buona pure la scelta delle facce dei personaggi di contorno.
Per finire, è doveroso invitare l’anonimo titolista della versione nostrana a frequentare lunghe sedute riabilitative al ‘Se mi lasci ti cancello’ celeberrimo circolo rieducativo degli idioti titolisti italioti. L’insensato titolo in questione – La preda perfetta – non c’entra una mazza con la trama del film; sarebbe bastato lasciarlo com’era, in lingua originale, con quel ‘Tombstones’ a richiamare alla memoria la celeberrima sfida all’O.K. Corral. Almeno quella c’è.
Persino il bistrattato Google Traduttore sa far di meglio del nostro anonimo amico… vi pare forse brutto Una passeggiata tra le lapidi?
A Walk Among the Tombstones (2014) | |
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Rating: 6.5/10 (128,681 votes) Director: Scott Frank Writer: Lawrence Block, Scott Frank Stars: Liam Neeson, Dan Stevens, David Harbour Runtime: 114 min Rated: R Genre: Action, Crime, Drama Released: 19 Sep 2014 |
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Plot: Private investigator Matthew Scudder is hired by a drug kingpin to find out who kidnapped and murdered his wife. |
visto e tutto sommato goduto. forse spara un po’ troppo in là quando accenna a momenti appunto più neri e bruciati nel noir magmatico che parla di ragazze scomparse da twin peaks a true detective, un po’ troppo in là visto che i mezzi non mi sembrano adeguati…
ma liam neeson ormai è una garanzia e almeno non è morgan freeman, come genere di garanzia.
anche io perlesso sul titolo italiano 😀