Parlar di cinema per non parlar d’amore e parlar di cinema con amore.
Specchietto riflesso alla triste informazione imberbe e allo sterile coniugar correttamente il verbe.
La Cricchetta del cinemino, dov’ogni articolo è opera letteraria capace d’infiorar di poesia anche la scatologia.
Fece di meglio solo il Marchese de Sade scrivendo prose con le feci
Finisce il film ed il cervello rutta un’idea: scariche elettriche sinaptiche, mica pensieri, probabilmente utili solo alla manutenzione fisiologica dei neuroni. Capita a tutti e non se ne può fare a meno.
Tolte le recensioni approfondite e tolti tutti gli speciali dai festival, rimangono da riassumere i giudizi rapidi dei film con ancora l’odore dei popcorn® addosso:
- Too many cooks di Casper Kelly: Piccolo capolavoro. Una specie di sigla infinita che scimmiotta le sit-com anni 80
- The woman di Lucky McKee. Divertente horror femminista e rock. Quasi una ballata nostalgica. Postmoderno.
- Forrest Gump di Robert Zemeckis: una freccia scoccata con precisione verso un preciso bersaglio: dare una notevole sensazione di benessere. Come l’enteroclisma. Mi rendo conto che, in sostanza, Pulp Fiction ha raccolto i rifiuti che l’Academy aveva espulso dopo la visione di Forrest Gump
- American Sniper di Clint Eastwood. Un equivoco di profondità per spettatori superficiali. Come tutti i film di Clint.
- The drop di M.R. Roskam: Granitico e imponente ma sembra sempre stia per succedere qualcosa che poi non accade.Rimandato
- The Guest di Adam Wingard L’amico che tutti vorremmo, il maschio perfetto ed il fratello ideale è un killer psicopatico
- The remaining di Casey La Scala: Horror cristiano che non sa nemmeno essere involontariamente comico. Zero tette e zero godimento. No
- Still Alice di Richard Glatzer e Wash Westmoreland: Canuto e lacrimevole quanto ben scritto e recitato. Da consigliare con oculatezza, senza sbandieramenti
- Cinquanta sfumature di grigio di Samantha Louise Taylor-Wood: Vedere l’imbarazzo degli attori di stare in un film del genere. E vergognarsi per loro. Finito l’effetto del vodka tonic non mi ha più fatto ridere. L’emblema dell’ignoranza
- What We Do In The Shadows di Taika Waititi e Jemaine Clement: Documentario + vampiri. Due generi che evito si fondono in puro divertimento. Trovatelo!
- Under the skin di Jonathan Glazer: è esattamente come non lo si capisce
- Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza di Roy Andersson: Infantile ma di carattere. Noia sospesa tra Benny Hill e Cinico tv. Sconsigliato
- Whiplash di Damien Chazelle: – tututucha tututucha – THIS IS NOT MY TEMPO! – tututuucha tututuucha – THIS IS MY TEMPO!
- Mortdecai di David Koepp: – Eh? – Il film. L’hai visto? – Sì. – Com’è? – Eh? – Il film – Eh? – Mortdec.. – Eh?
- Birdman di Alejandro González Iñárritu: – Che palle ‘sta batteria! – Ma l’unico piano sequenza.. – Che palle! – Meglio 21 grams? – No, ok. Scusa..
- Automata – Madonna com’è fasullo Banderas! – Sì, è più in parte come fornaio del Mulino Blanco
- Samba di Eric Toledan : filmetto francese inutile.
- Antropophagus di J. D’Amato Serena Grandi che non mostra le tette in un horror con 2 scene culto di cui una disturbante
- What We Do In The Shadows di Waititi e Clement: Per i nostalgici di Monty Python . Altrimenti meglio una gita a Comacchio
- Whiplash è come le opere di Donizetti: basato praticamente solo su cliché e convenzioni, ma non per quello meno godibile
- Vizio Di Forma di Paul Thomas Anderson: 8 nomi propri ogni 10 parole. Scene Istant-classic a ripetizione. Un trip indigeribile.
- Timbuktu di A. Sissako: Tema complesso ma azzerato da un film (poco) furbetto per estetiche indignazioni da salotto
- Blackhat di Michael Mann: Thriller informatico. Action e personaggi cazzuti. Uno dei tanti omaggi di Mann al cinema d’azione hkese
- Loreak di Jon Garano e Jose Mari Goenaga: La morte si fa bel.. film.
- Chi e s enza colpa (The Drop) di M. Roskam. In un mondo di schizzi e acquerello, un film a olio, intenso come un Rubens
- Die andere heimat di E. Reitz: Per adulti intelligenti e colti. Un solo giorno in sala bastava.
- Tammy di Ben Falcone: Una vecchia e una grassa on the road. Commedia del cazzo che han provato a vendere come vietata ai minori di 18
- Big Hero 6 di Don Hall e Chris Williams: C’è poco per un adulto in questo capolavoro d’animazione, se non pura gioia infantile ed una grafica al top
- Whiplash di Damien Chazelle: Steve Jobs che sprona duro un butterato. Prima non ha cuore, poi si, ed alla fine tanti assoli di tamburo
- Maze Runner di Wes Ball: Gli era andata bene con Hunger Games, quindi han provato a farne un clone più teen, insipido e banale
- The Imitation Game di Morten Tyldum: In 30 sec. violenta centinaia d’anni di repressione perfettamente riuscita. Il resto è dignitoso
- Fast & Furious 7 di James Wan: Epico, elegante, scritto da un bambino di 5 anni e pieno di attori sprecati. L’ho amato profondamente
- Ombre rosse di John Ford: Capolavoro che di obsoleto ha solo il talento con cui sa definire i personaggi, perché oggi non si usa più
- Song of the sea di Tomm Moore: Una fiaba moderna, un tessuto poetico riuscito in parte: ricama bene nei punti sbagliati. Consigliata
- Lupin III: La Lapide di Daisuke Jigen Una reincarnazione festivaliera del
#Lupin violento e sensuale degli esordi - Street Trash Film di genere, solo per appassionati, Nasconde la sua mediocrità dietro a pochi picchi trash altissimi
- Resan till Fjäderkungens Rike (Beyond Beyond) Nulla d’interessante o artisticamente allettante. Una semplice Banalità
- Maledetti giapponesi. Hanno l’innato talento di far vivere allo spettatore ogni storia con la leggerezza del sogno
- Youth La Giovinezza di
#Sorrentino Tanta bellezza ma troppi scivoloni. Regge,ma è ora di cambiare registro - Mad Max Fury Road di G. Miller. Ombre rosse incontra il B movie ed è subito classico. Ė la Theron, J. Wayne, non Hardy. Capolavoro epocale. Gioia eterna, riconoscenza e rispetto. Avrei voluto non finisse mai
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Garrone mal tradotto in Italia vuol far dormire tutti. Sontuosa estetica e briciole violente son gocce nel deserto - L’Atalante Il vuoto al di fuori della relazione, l’unica cosa da salvare, trasmesso come vuoto cinematografico
- Il Trono di Spade (Game of Thrones), tutta la serie televisiva: Fantaghirò con le scopate
- Miamadre di Moretti Dramma familiare italiano con Margherita buy nervosetta. Nato vecchio
- Kurt Cobain : Montage of Heck L’unico gioiello da salvare dal tritacarne che ha plastificato il ricordo dei Nirvana
- Ex Machina Opera prima che sfiora il capolavoro. Opacizzata solo da un finale potente ma forzato ed irrealistico
- A Field in England di Ben Wheatley Un promettente aborto in bianco e nero. Uno dei motivi per cui voler ancora un sacco di bene al cinema, perché può permettersi questi gustosi aborti. Cosa che la televisione mai si permetterà
- San Andreas con The Rock: Serve a spiegare in maniera didattica perché Emmerich è un grande regista ed i suoi emuli, anche se apparentemente vogliono fare i suoi stessi film, sono chaivichette. Una vera merda. Sconsigliato
- Riso amaro di G De Santis Il neo-realismo italiano vince la sfida di riuscire a diventare cinema popolare Consigliato
- Jurassic World Stupido, forzato, ridicolo ed offensivo. L’unica cosa credibile è la presenza dei dinosauri. Il resto è una serie infinita di clichè da film horror di infima categoria. Un sequel non necessario, come tutti dopo il primo, romantico e sognante, Jurassic park. Sconsigliato
- Girlhouse Sangue, culi, stupidità e tanta noia. Vietato ai maggiori di 14. Bella solo la maschera. Sconsigliato
- The Interview: “If liking Katy Perry and drinking margaritas is #gay, then who wants to be #straight?”Una commedia divertente. Praticamente un miracolo, e pure splatter! Consigliato
- The Human Centipede 3 Un torture-porno nel 2015 è un piccolo miracolo di malsana diversità per cervelli omologati. Una sfortuna non esca al cinema, sarebbe in qualche modo educativo.
Sicuramente eccessivo, violento, splatter, casereccio, noioso ed autoreferenziale. Trash consenziente, ragionato e ben definito.
Alcune scene di violenza unite alla recitazione di infimo livello sono indimenticabili.
Un perfetto Human Centipede, ma la genuinità retrò del primo e la sporcizia del secondo rimangono uno scalino sopra. - Maggie (Contagious) Ideologicamente conservatore ma con la mollezza esangue di molti Sundance. Pussy movie
- Time lapse: Inizialmente smidollato e pudico, avanza furbetto e forzatissimo alle spalle dello spettatore che, chino a novanta, immagina valga la pena ingoiare il primo colpo di scena telefonato pur di sentir girare qualche rotella con quello finale. Tipico film di media qualità. I paradossi temporali hanno Rotto Il Cazzo®
- Terminator genisys spacca. Il migliore, dopo il primo. Divertente e ironico. Il motto definitivo: “Vecchio ma non obsoleto”
- Predestination dei fratelli Michael e Peter Spierig
Un b-movie col divo da b-movie che farà la felicità dei Ciccioni di Internet® che scrivono le loro ipotesi sui forum. Non torna niente e il mistero si capisce quasi subito. Però sta in piedi e approfondisce i personaggi: per un film costruito su un paradosso temporale è pressoché un miracolo - BuryingTheEx Storia non originale, commedia non divertente, horror non spaventoso. Caro Dante, sei bocciato
- TheDuff Il piccolo capolavoro dei teen-school-movie®
- Spy cazzatella che diverte a sufficienza per giustificare il biglietto estivo ridotto infrasettimanale di 3,50 euro
- SuicideRoom (Sala Samobójców), J.
#Komasa Dramma familiare tra nuovi ricchi e Second Life, dal finale incantevole - Mission Impossible Rogue Nation di : Il blockbuster perfetto dell’estate 2015. Bello tamarro, cosciente, iconico ed ironico. Quasi senza buchi nella sceneggiatura e, dove ci sono, si mescolano simpatici e voluti. Gli occhi gioiscono, i quarant’enni di otto anni sgomitano flautolenze cerebrali ai vicini di posto. Il cervello si riposa, la noia potrà aspettare ancora un giorno. Ottimo sedativo per alleviare il dolore della probabile scomparsa dagli schermi della cattolicissima famiglia Toretto.
Consigliato - Operazione UNCLE di Guy Ritchie Costumi belli, scenografie perfette, sceneggiatura pallida, regia svogliata.
- Taxi di Jafar Pahani: Dalla sordida realtà cinematografica a quella socio politica. Originale, breve e bello.
Consigliato! Vincitore dell’ultimo festival del cinema di Berlino #berlinale2015 - Inside Out di : Le fiabe Disney-Pixar son macchine che funzionano dappertutto e per questo appiattiscono tutto – cit. Carinissimo e pieno di idee simpatiche per i bambini ma, escluse le bionde nipotine, godere di questo film significa che è ora di uscire di casa e fare un po’ di esperienza al di fuori di lavoro, amici, famiglia e chiesa. Vagamente lisergico e con più livelli di lettura, insegna che le persone troppo felici rompono il cazzo. Noiosetto e completamente superfluo il corto che viene proiettato prima dell’inizio del film
- Il Sicario di : Conferma che una buona sceneggiatura fa un buon film. Una brutta sceneggiatura, con una buona regia, no
- Transporter Legacy di : Anche se senza Statham e le coreografie di Corey Yuen perde un bel po’, alla fine è il baraccone che ti aspetti. E il protagonista c’ha la faccetta giusta. Una discreta immersione negli schematici anni 90 tra puttane, inganni banali, dolce vita da costa azzurra e gigioneggiamenti. Da un momento all’altro ti aspetti spunti fuori un Lupin e una Fujiko e invece poi ti accontenti delle loro brutte copie (gratta gratta c’è anche Zenigata, con il volto di un commissario segaligno e sfigato di origini magrebine).
- The Martian di Ridley Scott: MacGyver Su Marte o dell’Ottimismo Della Volontà Bisteccona.
Film marziano rispetto l’abituale poetica di Scott. Solare, ottimista e, soprattutto, ahinoi, senza sottotesto.
E, cazzo, è pure bello nel suo lussuoso giocattolone - Io e Lei: Più che un film, una lunga pubblicità progresso per sensibilizzare le donne sugli aspetti devastanti della chirurgia estetica. Molto meglio le pubblicità dei divani
- Sopravvissuto – TheMartianMovie Un accurato lavoro di sintesi e sottrazione ne avrebbe evidenziato i talenti
TheLobster Tra Metal Gear Solid e Mosè. Una prova difficile per il geniale regista greco- Monster , Hwang In-Ho Nonne morte che parlano dalla luna e fiumi di sangue per qualche ceffone a pagamento
- SPECTRE Lèa Seydoux, the most “figa di legno” Bond-Girl ever
- SnoopyMovie Praticamente i fumetti messi su grande schermo. Coerenza e amorevolezza. Un vero omaggio ai Peanuts
- Star wars 7 – Il risveglio della forza: Non dovevano rovinare il “brand “e non l’hanno rovinato. Si tratta per il 40% di un remake e per il 30% di fan-service. Così il vero settimo episodio è una piccola parte del tutto che, in definitiva, regala quello che ci si aspetta: grande intrattenimento e ben poche sorprese
Pronti al 2016!