Spectre – un film con James Bond
Mai come in questo film un seno scoperto avrebbe fatto la differenza
007, più che un film, è un’idea che fa felice la gente. Un po’ come il Natale. Se ne parla e lo si aspetta con gioia, poi lo si guarda col sorriso beota, con compostezza, ridendo borghesemente ad ogni citazione e ad ogni striminzito riferimento all’attualità spicciola. Automi. Ghignerebbero soddisfattatti anche se la fascinosa spia inglese scoreggiasse giochi di parole alla: “Super-Man / Super-Pied®”. Pèrchè? Non si sa più, per tradizione. Peccato che la tradizione non sia altro che il freno a mano della società® e una delle prime cause della decadenza involutiva dell’uomo.
Certo, lo capisco, questa di 007, è una serie che ha fatto storia ed ha scolpito indelebilmente un’iconografia che, superando spazio e tempo, è arrivata fino ad oggi ma – come nel gioco del telefono senza filo – della fonte® ormai è rimasto ben poco: un film del mitico agente segreto non è diventato altro che un nuovo, più brutto, Mission Impossible in giacca e cravatta (da Rogue Nation copia senza vergogna di sana pianta le dinamiche politiche), in cui le donne cadono su quel vecchio torace muscoloso più flosce delle mammelle materne dopo l’allattamento. A a mo’ di sciarpe. Senza alcuna volontà propria.
Non dico che la muscolosità-action sia brutta: tra aerei-bob, palazzi che esplodono, torture ed eiaculazioni tragicomiche io ci sguazzo ma son certo che, senza il passato che ha, un film del genere lo si troverebbe in sala ad agosto, per un paio di settimane. I produttori hanno mosso quindi una macchina di marketing ben oliata, talmente efficace da riuscire a convincere addirittura che si trattasse di un film scuro, capace di scavare nell’anima di un uomo sofferente, che usa le persone per sfuggire dai suoi dolori, uno il cui passato è distrutto, il presente tremolante ed il futuro impossibile. In pratica i comunicati stampa delle case cinematografiche sembrano sempre più le promesse pre-elettorali dei politici del terzo mondo (Italia e Brasile, ad esempio): nel film ci sono invece ovviamente solo i soliti inseguimenti tra bolidi a motore, il Martini, gli occhiali da sole, le marchette degli sponsor e i vestiti eleganti, ma credo pensassero facesse figo spacciarlo per qualcosa di profondo.
Della storia c’è bene poco da dire, è la solita, c’è un cattivo più cattivo dei cattivi, uno che ha sempre saputo tutto ed ha manovrato nell’ombra anche i mega-cattivi dei vecchi film che, al confronto, ora devono apparire come dei poveri frocetti eterosessuali. Prima o poi, continuando a salire nei piani del potere, si arriverà allo scontro James Bond Vs Dio, e poi con il capo di Dio che manovrava di nascosto Dio e così avanti all’infinito. La trama, visto che va di moda, abbozza maldestramente la teoria del Nuovo Ordine®, della Massoneria Internazionale e dei Nuovi Illuministi. Un infiorettamento stupidotto superfluo al succo palesemente Action del prodotto. Una storia sarebbe valsa l’altra, bastava fosse giovane, alla moda e flessibile, in modo che si piegasse bene a novanta senza fiatare e si lubrificasse copiosamente per farci entrare quelle macchine costose ed i classici paesaggi esotici.
Quindi? Sinteticamente? Che tanto tutti leggono solo l’ultimo cazzo di paragrafo? Ha mantenuto le promesse di autoanalisi, introspettività ed il far riflettere sugli errori della vita? Macchè! Belli gli inseguimenti, ottime le locations, divertenti le chicche eleganti e solide le scazzottate alla vecchia maniera. Ma son tutte cose da film per ragazzi di campagna con la marmitta in acciaio senza catalizzatore. Non ho goduto praticamente mai, se non durante l’introduzione, quando si accomoda nel divano cadendo dal palazzo che collassa. Se a tutto questo si aggiunge che la Bond-Girl ha pure le braccia grosse e la figa di legno, si capisce immediatamente che, mai come in questo Spectre, un primo piano a tutto schermo di un seno scoperto avrebbe fatto la differenza. Quello della Bellucci cinquantenne, ad esempio. Ma non sarebbe bastato a promuovere la pellicola e, di certo, tra tutte le donne che compaiono, l’unica scopabile è senza dubbio Daniel Craig. Sfido il primate macho alfa più ottuso, motociclista e gay-represso ad affermare il contrario.
Per i prossimi film ricordarsi: Tette Grosse si, Braccia Grosse no.
Un 007 mediocre, un’occasione sprecata.
Spectre (2015) | |
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Rating: 6.8/10 (473,243 votes) Director: Sam Mendes Writer: John Logan, Neal Purvis, Robert Wade Stars: Daniel Craig, Christoph Waltz, Léa Seydoux Runtime: 148 min Rated: PG-13 Genre: Action, Adventure, Thriller Released: 06 Nov 2015 |
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Plot: A cryptic message from James Bond's past sends him on a trail to uncover the existence of a sinister organisation named SPECTRE. With a new threat dawning, Bond learns the terrible truth about the author of all his pain in his mos... |
“Che tanto tutti leggono solo l’ultimo cazzo di paragrafo?” Quasi Vangelo!
ti ho vissuto. pericolosamente e anche intensamente.
spectre ha una storia “del cazzo®” e dei protagonisti piuttosto mosci. l’azione è buona ma anche quella è più roba da mission impassible che da 007…
peccato. soprattutto perché in sala non c’erano alternative gustose.
ps: viva vin diesel