The Green Inferno di Eli Roth
La macellazione del grassone, nonna gialla esclusa
La recitazione amatoriale, la stupidità dei dialoghi e l'assenza di ogni motivo di esistenza stessa del progetto in sè
Per tre minuti di macellazione hanno vietato il film all'ovvio pubblico di quattordicenni al quale era destinato
Per l’amor di Buddha, che film di merda.
Caro Eli, è brutto quando il godimento del pubblico al cinema avviene esclusivamente per fattori che esulano dagli intenti del regista, vero? No, basta, non provare a ripetermi le solite scuse di sempre: lo so che è bello mangiare Pop-Corn e infilare al buio la mano sotto le mutandine della sedicenne in ultima fila. E anche quanto sia stato figo sbattersi Barbara Nedeljakova quella volta, lo so, me l’hai già detto. Ma la gente se ne frega di te che ti trastulli con quella tettona, va al cinema per veder scorrere immagini capaci di interessare e far sognare. In questo tuo cazzo di The Green Inferno invece funziona solo la comicità involontaria, e non grattare le unghie sugli specchi dicendo che hai inserito malamente a forza anche della comicità grottesco-gigiona in un paio di momenti, perchè così riesci solo a farmi incazzare il doppio, e poi va a finire che litighiamo.
Dopo pochi minuti dall’inizio della proiezione ho iniziato a vergognarmi per te e per aver speso soldi per questo tuo pastrocchio amatoriale. Ora mi s’imbarazza pure l’intestino a ricordare quanto mi siano piaciuti Cabin Fever e, non dirlo troppo in giro, Hostel. Ok, di quest’ultimo ricordo praticamente solo il fatto che fosse prodotto da Tarantino che – sempre più Ultimo Re Mida del Cinema® – era riuscito a tirar fuori qualcosa di buono anche dalla tua anima persa, ma ti avevo sinceramente creduto promettente.
Un film sui cannibali, bravo, eri riuscito addirittura a far serpeggiare paragoni col mostro sacro Cannibal Holocaust. Prezzolati, ovviamente. Avevo grandi aspettative, tutte infrante!
Forse si sarebbe potuto salvare qualcosa se non avessi fatto recitare quattro ragazzini presi a caso la sera prima durante un aperitivo a Mestre, o se avessi tagliato tutta la prima parte “ecologica” per farlo arrivare dritto nella foresta amazzonica dandoci dentro per trasformarlo in un mediocre torture-splatter, o se il tenerone romantico (l’idiota sincero di turno) non fosse stato il solito grassone sfigato, o se il primo ad essere mangiato dai cannibali non fosse stato l’unico negro del gruppo come da clichè, o se l’eroe/antieroe effeminato (ti sei fatto pure lui, vero? A me puoi dirlo) non fosse stato terribilmente fuori parte teso sulla punta della barca con lo sguardo da duro, o se non avessi inserito quelle ridicole formiche finte, o se durante la scena della tentata infibulazione i legacci non avessero coperto con perfezione geometrica i capezzoli della protagonista, o se tra gli indigeni non ci fosse stato pure un cazzo di bodybuilder palestrato a suon di steroidi, o se i capo tribù non fossero sembrati dei vecchi tromboni da avanspettacolo, o se non avessero cucinato nel forno il ciccione col limone in bocca, o se sapessi – pezzo di ignorante – che il sangue dopo un giorno ossida e non è più rosso vivo.
Hai avuto paura di affondare il colpo, vero? Hai voluto fare lo spiritoso affossando il film, giusto? Perchè? Le critiche? Il perbenismo di Hollywood, che certo non è Tokyo? Ma tanta stupidità e tanto buonismo per ottenere cosa? Per trovarsi comunque la pellicola vietata ai minori di 18 per via di quei tre minuti di macellazione? Una scena prescindibile che taglia fuori il pubblico di quattordicenni per il quale era ovviamente destinata? Lo so, ti hanno fregato, credevi passasse almeno con un pegi 14, avevi fatto di tutto pur di tirare avanti il minutaggio e fare in modo che non risultasse un corto trash: tra frasi fatte, tamarrate, ovvietà, stupidità, irrealismo e diramazioni superflue della trama (se di trama si può parlare) hai rotto le palle per quasi un’ora e mezza. Ma lo sai che ad un certo punto ho comunque pensato: “Ecco che ora finalmente inizia!“? Mancava poco alla fine, venti minuti in cui poi non è successo assolutamente niente.
Eli, vaffanculo, con me hai chiuso.
Sconsigliato!
The Green Inferno (2013) | |
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Rating: 5.4/10 (50,772 votes) Director: Eli Roth Writer: Eli Roth, Guillermo Amoedo Stars: Lorenza Izzo, Ariel Levy, Aaron Burns Runtime: 100 min Rated: R Genre: Adventure, Horror Released: 25 Sep 2015 |
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Plot: A group of student activists travels to the Amazon to save the rain forest and soon discover that they are not alone, and that no good deed goes unpunished. |