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Vizio di forma (Inherent Vice) di Paul Thomas Anderson (2015)

di il 06/03/2015
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IL MIO VOTO


AFORISMA
 

DOC: Aspetta, stai dicendo che gli Stati Uniti sono come la mamma di qualcuno?
E che lei, come una tossica, non può fare a meno di… cosa, esattamente?
COY: Di spedire dei ragazzi a morire nella giungla (del Vietnam) senza alcuna ragione. Una cosa sbagliata e suicida, eppure non riesce a smettere.

 

Non so se vi è mai capitato di svegliarvi in un campo e non ricordare assolutamente come ci eravate finiti, se avete mai fumato così tanta erba da tornare lucidi, se avete mai indossato pantaloni a zampa d’elefante.
Chiedo a persone normali, ovviamente. I pervertiti cinefili si muovono sui binari autonomi del vizio e non contano.
Se la risposta è sì, Peace, Love & Freedom, fratelli, avete una comoda poltrona riservata di velluto a coste viola per Vizio di forma: sedetevi e godevi le good vibration della storia.
Se è no, finiti i pop corn, andatevene. Potreste aspettare a lungo che l’intrinseco noir della trama si razionalizzi e quel momento, per voi, potrebbe non arrivare mai. Non perché manchi l’investigatore, che c’è e con tanto di basettoni Doc, nel senso di Sportello, cioè il nome del protagonista (ho trovato un orrido calembour simile nella sceneggiatura originale), che ha la faccia e il labbro leporino di Joaquin Phoenix. Né perché il suo alter ego, lo sbirro ‘Big Foot’ Josh Brolin, pur essendo lo square normativo, agisce nel modo più bizzarro. E nemmeno perché la bella, pur scomparendo, è motore debole o perché dell’omicidio iniziale non freghi niente a nessuno. No. Il film si sfilaccia perché la frattale e logorroica sceneggiatura, unite alla calibratissima regia di Paul Thomas Anderson, infondono al racconto, in modo unico e irraggiungibile, lo ‘sballo’ da cannabis e da qualche altro additivo.

INHERENT VICE

 Quello che si vede sullo schermo è sempre alterato, ma non tanto, solo un po’. E senza i soliti trucchi ottici sghembi utilizzati in casi simili ma solo con l’impasto, denso e non scomponibile, di ogni ingrediente cinematografico (diegetico ed extradiegetico, per i pervertiti sopra citati), creato dal regista, poeta del divertimento amaro.

Sentite il bisogno di una trama? Eccola. Nella Los Angeles degli anni ’70, post Summer of love, un investigatore ‘fattone’ accoglie la richiesta della sua ex fiamma di indagare su un presunto complotto ai danni del suo attuale amante, ricco palazzinaro. Quando quest’ultimo scompare, insieme alla ragazza, il nostro eroe dovrà vedersela con sbirri violenti, federali subdoli, mafia cinese, dentisti spacciatori e pervertiti assassini, in una sorta di luna park drogato, dov’è ancora possibile vedere fallire i cattivi e trionfare i buoni sentimenti.

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Ecco, adesso che sapete la trama, scordatela. E’ fuorviante. Le pistole sparano, i cazzotti stordiscono e la marjuana sballa ma ciò che conta, come dice il guru Jack Sparrow, è il viaggio stesso, non la destinazione. Attraverso i neuroni fuoriserie di Anderson, attraversiamo le pagine di Pynchon, altro sballato letterario autore di libri che forse nessuno ha mai letto. E se pensate che in una storia conti solo la fine, fosse anche un giallo di Agatha Christie, siete dei feticisti dell’orgasmo e vi meritate Birdman con i suoi trucchetti (due – batteria e finto piano sequenza) per sembrare quello che non è: intelligente e d’autore, mentre Vizio di forma lo è e se ne sbatte.

Inherent Vice (2014)
Inherent Vice poster Rating: 6.6/10 (112,162 votes)
Director: Paul Thomas Anderson
Writer: Paul Thomas Anderson, Thomas Pynchon
Stars: Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Owen Wilson
Runtime: 148 min
Rated: R
Genre: Comedy, Crime, Drama
Released: 09 Jan 2015
Plot: In 1970, drug-fueled Los Angeles private investigator Larry "Doc" Sportello investigates the disappearance of a former girlfriend.
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