I balletti.
Il protagonista: Kostas Nikouli.
Il coniglio vivo, il coniglio morto, il coniglio di pezza, il coniglio gigante e il coniglio nano.
Il petto villoso/erba di casa mia.
Tutte le sequenze oniriche.
Roger, tesoro, voglio che tu sappia che ti amo. Ti ho amato più di quanto una donna abbia mai amato un coniglio. Jessica Rabbit
Xenia, termine che riassume il nobile concetto di ospitalità dell’antica Grecia e che qui è anche l’insegna di un hotel abbandonato, va a rimpinguare l’affollata schiera dei colorati transformers piroettanti sugli schermi italiani, diventando Pazza Idea, dal titolo della celeberrima canzone di Nostra Signora del Piper.
Il brano, in verità, non è presente nel film, tanto meno folli idee di fare l’amore con lui pensando di stare ancora insieme a te ecc., ma stavolta il nostro sventurato titolista anonimo dimostra, almeno, di aver recepito l’intrinseca natura di ‘diopic’ dell’opera: una dichiarazione d’amore verso Patty Pravo (con fugace sbandata per Raffaella Carrà).
Patty è la dea e Panos Koutras, a mo’ di libagione, ci imbastisce sopra un film: una commedia che la butta in tragedia — e la location è quanto mai azzeccata — o, se preferite, una tragedia che la mette sul ridere, con almodovariane infiltrazione melò, venature allegorico-naif e maldestre citazioni di Donnie Darko (già penoso di suo), del capolavoro La Morte Corre sul Fiume e, forse, di varia coniglitudine lynchiana.
La trama vede due fratelli, nati in Grecia da madre albanese, e un coniglio bianco compiere un viaggio, da Atene a Salonicco, alla ricerca del padre greco che li abbandonò illo tempore. Uno è gay, l’altro no. Del coniglio, invece, nulla ci è dato sapere.
Il viaggio è tema caro al cinema, tanto più quando ci può, comodamente, sbattere dentro l’universo mondo.
In questo road-movie troviamo la difficoltà di essere stranieri in patria, l’intolleranza becera contro forestieri e gay, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la ricerca della propria identità, il disfacimento della famiglia, l’assenza dei padri(padroni) e il loro disamore, ma il tutto ha il fiato corto e sa di rabberciato; i temi suddetti risultano frettolosi, posticci, quasi didascalici e le oniriche sequenze a iosa (!) del coniglio bianco, sia vivo che di pezza — chiedo venia per lo spoiler — non si possono proprio vedere.
Insomma, il regista non riesce a cucire le pezze della storia sullo scheletro della sua autentica passione per Patty Pravo — presente non solo in colonna sonora, ma anche in carne, ossa e silicone ferino in un cameo finale — e ad alzare lo sguardo. Peccato.
Il film si muove, ma non cammina.
L’omaggio alla cantante idolo però riesce bene a Panos H. Koutras, difatti le parti più genuine, coinvolgenti e credibili del film sono proprio le sequenze di due balletti: il primo sulle note de La Bambola con i fratelli e una vecchia drag queen in vestaglia fiorata, il secondo, un duetto, sulle note di Rumore della Carrà.
Oltre a queste due scene godibilissime e perfettamente riuscite, che indicano l’autenticità del big bang iniziale, c’è l’immensa bravura del ragazzino protagonista, attore non professionista, Kostas Nikouli nei panni di Dany, vero animale da palcoscenico che spero di rivedere presto sui nostri schermi.
Xenia (2014) | |
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Rating: 6.7/10 (4,382 votes) Director: Panos H. Koutras Writer: Panos H. Koutras, Panagiotis Evangelidis, Frédérique Moreau Stars: Kostas Nikouli, Nikos Gelia, Giannis Stankoglou Runtime: 134 min Rated: Unrated Genre: Drama, Romance Released: 18 Jun 2014 |
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Plot: Strangers in their own birthplace, 16-year-old Danny and 18-year-old Odysseus cross the entire country in search of their Greek father, after their Albanian mother passes away. |